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Brandeburgo, maialini vivi in un cassonetto dei rifiuti. La polizia avvia un’indagine

Domenica pomeriggio, nel Brandeburgo, una ragazza si è accorta che nel cassonetto dei rifiuti di un allevamento di maiali erano presenti dei maialini vivi. “Ho sentito respirare ed emettere suoni striduli” ha dichiarato all’emittente RTL.

Maialini vivi tra i rifiuti

Stupita, la ragazza ha informato i suoi genitori e insieme hanno chiamato la polizia, che è giunta sul posto e ha individuato dei piccoli suini ancora vivi all’interno del cassonetto. Gli agenti hanno anche avuto modo di constatare come fossero adagiati su altri animali già morti. Lo ha confermato lunedì, durante una conferenza stampa, un portavoce della polizia di Brandeburgo sulla Havel.


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I vigili del fuoco, giunti insieme alla polizia, sono stati in grado di recuperare i tre maialini ancora vivi, uno dei quali, purtroppo, gravemente ferito, è stato in seguito abbattuto sul posto da un cacciatore. L’ufficio veterinario ha quindi preso in consegna i due maialini sopravvissuti, per prestare loro le eventuali cure del caso.

In seguito a quanto accaduto, la polizia ha raccolto i dati personali dei responsabili dell’allevamento, oltre che di diversi dipendenti presenti in quel momento. Ha quindi avviato una procedura per violazione della legge sulla protezione degli animali e avviato le relative indagini.

L’associazione degli agricoltori del Land: “Cose che non devono verificarsi”

Intanto l’Associazione degli agricoltori del Brandeburgo ha reagito con grande sgomento alla notizia. “Una cosa del genere non deve accadere in nessun caso. Se gli animali vengono portati nel contenitore delle carcasse, bisogna assicurarsi che siano effettivamente morti” ha dichiarato Dorsten Höhne, presidente del comitato tecnico per l’allevamento. “Le autorità responsabili devono intervenire in modo coerente e garantire che queste cose non si ripetano” ha aggiunto.

In base a quanto dichiarato da Höhne, l’azienda in questione non sarebbe inoltre membro dell’Associazione degli agricoltori.

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