Vescovo tedesco benedice le coppie gay. Il no del Vaticano

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BMO-Vechta, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

“Io benedico le persone” è quello che ha affermato il vescovo tedesco Heinrich Timmerevers, della diocesi di di Dresda-Meißen, in un’intervista alla KNA tedesca Agenzia di stampa cattolica.È proprio di questi giorni, fra l’altro, la notizia che Il Parlamento Europeo ha dato voce ad una risoluzione per ribadire l’impegno sui diritti lgbt+, in particolare contro le politiche omofobe di Polonia e Ungheria.


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Una benedizione dovrebbe essere considerata, in questo contesto, un semplice augurio alle coppie, una legittimazione che sottende un giudizio positivo, ma il Vaticano ha reso chiaro che da questo “riconoscimento”, per quanto informale, sono escluse le coppie omosessuali e in generale quelle che hanno rapporti sessuali fuori dal matrimonio. La dichiarazione ufficiale ha seguito a stretto giro le dichiarazioni dell’Unione Europea e quelle di alcuni vescovi tedeschi.

La Congregazione per la Dottrina della Fede, l’organo interno della chiesa che dirime le questioni sulla dottrina cattolica, ha dichiarato che i sacerdoti non possono benedire l’amore di una coppia omosessuale, implicandone il riconoscimento nell’ambito della religione. Nella nota si legge che Papa Francesco ha dato l’assenso al contenuto della nota stessa. Secondo la Congregazione, l’unione delle persone dello stesso sesso non fa parte del disegno di Dio.

Il dibattito sull’approccio da tenere in merito alle coppie omosessuali è particolarmente vivo in Germania. Il vescovo tedesco Timmerevers sostiene per esempio le benedizioni per le coppie gay, sottolineando una visione progressista.


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“Come posso rifiutare? Credo che la Chiesa cattolica debba rivedere la propria posizione: come trattiamo le persone dello stesso sesso nel nostro lavoro pastorale e come lo valutiamo?” Il vescovo ha detto che è comprensibile il desiderio delle coppie gay di ricevere una benedizione cattolica, se si amano e vogliono stare insieme. Quando gli è stato ricordato che la Chiesa non lo consente, ha comunque sottolineato che “la domanda è: cosa benedico? Io benedico le persone. E se ho davanti una persona che chiede una benedizione, come posso rifiutare?”

Timmerevers ha espresso la speranza che il suo programma pastorale nella diocesi di Dresda-Meissen possa incentivare un “processo di riflessione… a tutti i livelli” nella Chiesa. Non solo nelle parrocchie “ma anche nella Conferenza episcopale” e nell’istituzione cattolica mondiale, ha sottolineato.