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Berlino, tensione Cina-Germania: convocato l’ambasciatore cinese

L’ambasciatore cinese in Germania, Wu Ken, è stato convocato presso il ministero degli esteri per una per una “discussione urgente” relativa alle sanzioni imposte dalla Cina ad politici e accademici tedeschi, segnatamente Reinhard Bütikofer (Verdi), Michael Gahler (CDU), e l’Istituto Mercator per gli studi sulla Cina.

Sanzioni definite “incomprensibili” dallo stesso ministro degli esteri Heiko Maas, in occasione di una riunione della NATO tenutasi a Bruxelles martedì.

Reinhard Bütikofer (Verdi). By Heinrich-Böll-Stiftung – Flickr: Reinhard Bütikofer, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17194630

Cosa sta succedendo

Questo episodio si inserisce in un’escalation di forti tensioni diplomatiche che hanno avuto origine il 22 marzo. In questa data infatti l’Unione Europea ha deciso di emettere delle sanzioni nei confronti di quattro funzionari e un’entità cinesi, ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti della minoranza musulmana degli uiguri, situata nella regione dello Xinjiang. Una situazione che la Cina contesta, ma verso la quale l’UE ha deciso di adottare la linea dura.

Le sanzioni comunitarie comportano, per i soggetti colpiti, il divieto di viaggio verso l’Unione Europea e il congelamento di ogni attività finanziaria in Europa.


Ai Weiwei

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La reazione di Pechino

Pechino ha risposto subito con la stessa moneta, sanzionando a sua volta 10 persone e 4 entità dell’Unione Europea. Tra i sanzionati, oltre ai succitati Butikofer e Gahler, ci sono anche il socialista francese Raphael Glucksmann, il liberale bulgaro Ilhan Kyuchyuk e la popolare slovacca Miriam Lexmann. Le persone sanzionate non potranno più recarsi in Cina, a Hong Kong e a Macao. Le aziende o gli enti sanzionati non potranno più avere relazioni finanziarie con la Cina.

Una tensione che non si vedeva da decenni

Durante l’incontro con l’ambasciatore cinese, il sottosegretario agli Esteri tedesco Miguel Berger ha comunicato che le misure adottate da Pechino “pesano inutilmente sulle relazioni tra l’Ue e la Cina”. Ha quindi chiesto a nome del governo federale che la Cina “annulli immediatamente” le sanzioni contro i dieci rappresentanti europei.

Un tale inasprimento dei rapporti non si vedeva dal 1989, e cioè dai tempi dell’embargo sulla Cina seguito ai fatti di piazza Tienanmen.

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