Angela Merkel boccia gli allentamenti. E da “Anne Will” dice che Berlino sta sbagliando tutto

Le mani di Angela Merkel. Di Armin Linnartz - cropped version of File:AM Juli 2010 - 3zu4.jpg, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28167220

Domenica sera una lunga intervista ad Angela Merkel è andata in onda nel talk show politico dell’ARD “Anne Will“. Mentre la gestione della terza ondata pandemica rischia di essere peggiore delle prime due, stando alle dichiarazioni congiunte di Lothar Wieler del Robert Koch Institut e del ministro della salute Jens Spahn, la cancelliera è sembrata preoccupata e anche critica. Ma non verso se stessa.


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No, Merkel non pensa che il lockdown sia un errore

Una parte della stampa italiana ha interpretato la revoca della totale chiusura prevista per Pasqua e le relative scuse di Angela Merkel come un segno di una mutata rotta sulla politica del lockdown. Niente di più sbagliato. E l’intervista concessa ad Anne Will ne è la prova.

Se infatti in occasione della revoca del lockdown di Pasqua Merkel ha fatto marcia indietro e parlato di una sua responsabilità personale a riguardo, durante il talk show è apparso chiaro che il “mea culpa” merkeliano solo alla chiusura di Pasqua si lega. Nella gestione generale della pandemia Merkel è infatti più convinta che mai che vadano usate rigide restrizioni e con Anne Will ha puntato il dito sui singoli Land e sul loro mancato rispetto delle direttive in un momento critico.

Anne Will nel 2018. Di Martin Kraft – Eigenes Werk, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=69289362

“Non abbiamo molto tempo”, ha sottolineato la cancelliera, ribadendo che se i Land non attueranno tutti rigorosamente il cosiddetto “freno di emergenza”, individuato nell’ultimo vertice come strada da utilizzare dopo il superamento dell’incidenza 100, non le resterà che optare per una “prova di forza”. Vale a dire misure federali di emergenza da attuare sulla base della legge sulla protezione delle infezioni, come barriera contro la terza ondata e la più pericolosa variante B.1.17.

“In ogni caso, non starò a guardare mentre arriviamo a 100.000 contagi al giorno” ha ribadito Merkel, riferendosi all’analogo avvertimento del presidente del Robert Koch Institut Lothar Wieler. La cancelliera ha aggiunto anche che dall’inizio di marzo, sono stati nuovamente occupati a causa del Corona 700 letti di terapia intensiva.

Armin Laschet. Di © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons), CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=98917562

A testa bassa contro il capo del suo partito e contro Berlino

Le dure dichiarazioni della Merkel hanno avuto anche destinatari ben precisi, incluso l’attuale leader del suo partito, Armin Laschet, che è anche governatore del Nordreno-Westfalia. La cancelliera ha apertamente criticato Laschet, ma ha sferzato anche il sindaco di Berlino, Michael Müller, che non ha attuato il freno di emergenza previsto durante il vertice.

E infatti abbiamo visto come a Berlino il superamento dell’incidenza 100 non abbia portato, da parte del governo cittadino, all’attuazione di alcuna delle norme consigliate nell’ambito del vertice, ma solo a un’estensione dei test e dell’obbligo di mascherine. Merkel ha criticato anche le aperture previste dopo Pasqua nel Saarland dal governatore Tobias Hans (CDU). “Non ne sono felice” ha chiosato Merkel, che è appoggiata in questa posizione dal primo ministro della Baviera e leader della CSU Markus Söder.

Michael Müller. Di Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=64482527

Un messaggio per Berlino: “Quando c’è una crescita esponenziale dei contagi, i soli test non aiutano”

Sempre a proposito delle misure che il governo di Berlino ha messo in atto, come ad esempio aumentare i test, invece di attuare il freno di emergenza, Merkel ha dichiarato che “Quando c’è una crescita esponenziale dei contagi, i soli test non aiutano. E non so se andarsene in giro come accade ora a Berlino sia la risposta giusta”. Angela Merkel ritiene che andare dal parrucchiere o a fare shopping nonostante l’aumento dei numeri, non sia decisamente la strada giusta, in questo momento. E che Berlino, al contrario, dovrebbe osservare il coprifuoco.


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Il lockdown di Pasqua: “Revocato perché ha sconvolto milioni di persone”

Riguardo alla revoca del lockdown di Pasqua, Merkel ha dichiarato che sentiva che il Paese avesse bisogno di più misure, ma di aver ritirato il provvedimento perché l’intera operazione sembrava aver sconvolto milioni di persone.

Anne Will le ha chiesto, a questo punto, se quel dietrofront sia stato la fine della sua assertività. “No, non credo affatto” ha risposto la cancelliera. Alla domanda se abbia la tentazione di lasciare tutto per diminuita autorità, la Merkel ha detto: “No. Se fosse così, violerei il mio giuramento“.

Il prossimo vertice tra governo e Land dovrebbe essere previsto per il 12 aprile. Intanto la situazione tedesca sta diventando sempre più caotica, così come stanno aumentando i contagi. Ogni Land segue arbitrariamente un proprio disegno, emerge sempre di più la mancanza di un indirizzo unitario e in tutto questo solo il 10% della popolazione è stata vaccinata. Cosa sta andando storto?

(Fonte, Tagesspiegel)