Non ha tardato ad arrivare l’annunciata risposta del ministero degli esteri tedesco all’espulsione di un diplomatico dalla Russia. Ieri è stato infatti il governo federale a dichiarare persona non grata un impiegato dell’ambasciata russa in Germania. Provvedimenti simili sono stati adottati anche dai governi di Polonia e Svezia – gli altri Paesi che avevano visto i propri diplomatici espulsi dalla Federazione Russa con l’accusa di aver partecipato a manifestazioni non autorizzate nelle ultime settimane.
Statement issued by a spokesperson on the expulsion of a staff member of the Russian Embassy in Berlin: 👇 pic.twitter.com/9OFLN1MUEw
— GermanForeignOffice (@GermanyDiplo) February 8, 2021
D’altra parte il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas (SPD) non aveva esitato ad annunciare una reazione qualora la scelta di Mosca di espellere un rappresentante del corpo diplomatico tedesco non fosse stata riconsiderata.
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L’Ambasciata Russa a Berlino ha protestato in modo veemente contro questo provvedimento, dichiarando la decisione del ministero degli esteri tedesco “infondata” e sottolineando come tale scelta non contribuisca a uno “sviluppo positivo delle relazioni russo-tedesche”, dal momento che qualsiasi azione considerata ostile produrrà reazioni della stessa natura.
La tensione fra i due Paesi, del resto, non ha fatto che aumentare fin dal tentativo di avvelenamento di Alexei Navalny, curato a Berlino e di recente arrestato al suo ritorno in Russia e condannato a due anni e mezzo di lavori forzati. Navalny ha accusato esplicitamente Putin di essere il mandante del suo tentato omicidio e, nel corso del processo, si è mostrato sicuro di sé e addirittura sarcastico, piuttosto che intimidito dalla pena che gli veniva comminata. La condanna dell’oppositore di Putin ha scatenato in tutto il Paese violente proteste alle quali sono seguiti centinaia di arresti. La televisione di stato Russa, nel dare la notizia dell’espulsione dei diplomatici europei, li aveva mostrati nell’atto di partecipare ai raduni in difesa di Navalny.
A tale proposito, Heiko Maas aveva difeso il diritto del diplomatico tedesco a raccogliere informazioni sul territorio nel rispetto delle regole internazionali.