Il ministro della salute Jens Spahn (CDU) ha ammesso gli errori nella gestione della campagna vaccinale in Germania. Nello specifico, ha dichiarato alla Bild in una conferenza stampa congiunta con il direttore del Robert Koch Institut Lothar Wieler, ne sono state ordinate troppo poche dosi e troppo tardi. Il ministro si è poi impegnato a rimediare agli sbagli commessi ordinando immediatamente nuove dosi tanto da Moderna che dalla Novavax, azienda americana che di recente si è unita alle case farmaceutiche che producono vaccini approvati in Europa.
Nonostante le promesse di Spahn, in molti sono scettici sulla fattibilità e affidabilità dei suoi propositi, dal momento che Novavax finora ha condotto solo colloqui preliminari con i rappresentanti dell’Unione Europea, ma non ha ancora nessun ordine proveniente dagli Stati membri, mentre il Regno Unito avrebbe già richiesto alla medesima azienda circa 80 milioni di dosi da consegnare entro l’estate.
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Ed è comunque proprio l’estate del 2021 che Spahn continua a individuare come termine entro il quale sarà possibile offrire il vaccino a ogni tedesco che lo desideri, attraverso una presenza di centri vaccinali che si dice destinata ad aumentare. Nonostante i rallentamenti e le scelte sbagliate, infatti, il ministro non retrocede su questo limite temporale, che ha ribadito in molteplici occasioni. Secondo Spahn, tuttavia, il problema non è da ricercarsi tanto nella mancanza di contratti per l’acquisto dei vaccini, quanto nell’impossibilità di incrementare la produzione.
Spahn difende l’idea di una campagna vaccinale a livello europeo
Fra le scelte più criticate c’è stata quella di agire a livello europeo e non come singolo stato, scelta che il ministro della sanità ha difeso, suggerendo che l’Europa non debba essere invocata e sostenuta solo a parole, ma coerentemente anche nei fatti, poiché la sfida del Covid-19 può essere vinta solo se ci si muove insieme, a livello di Unione. La dimensione europea, ha inoltre ricordato, è fondamentale per la Germania anche dal punto di vista della ripresa economica, nella quale gioca un ruolo chiave la libera circolazione delle merci fra gli Stati membri.
Parlando dei presunti ritardi e della lentezza complessiva della campagna vaccinale, Spahn ha anche sottolineato la validità e l’importanza di processi di approvazione dei vaccini accurati e scrupolosi, che possano meritare la fiducia nei cittadini incoraggiando l’accesso all’immunizzazione. La fine della pandemia, infatti, è vincolata all’immunità che deriva da una vaccinazione di massa, alla quale la maggior parte dei cittadini scelga di sottoporsi. Per questo l’affidabilità dei farmaci messi in circolazione rappresenta un elemento imprescindibile nel successo dell’intera operazione.