I proprietari della pizzeria “Falcone e Borsellino” di Francoforte hanno deciso di non utilizzare più i nomi dei celebri magistrati anti-mafia uccisi proprio dalla criminalità organizzata nel 1992.
La decisione è arrivata dopo il mare di polemiche scatenato dalla denuncia della professoressa Maria Falcone, sorella del magistrato, che era ricorsa a un tribunale tedesco perché la pizzeria associava alla foto e al nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino immagini tratte da “Il Padrino” e finti fori di proiettili sulle pareti.
Il tribunale aveva rigettato il ricorso, adducendo come motivazione il fatto che i magistrati fossero più noti in Italia che in Germania e che la lotta alla mafia che avevano condotto fosse ormai troppo lontana nel tempo, quindi distante dal sentire collettivo della Germania del 2020.
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Questa decisione e le sue motivazioni avevano quindi visto reagire in modo compatto non solo l’opinione pubblica italiana, ma anche esponenti delle istituzioni come il ministro italiano della giustizia Alfonso Bonafede, ma anche l’Ambasciata italiana a Berlino, che in data 4 dicembre aveva preso posizione sul suo sito e in un post rilanciato su Facebook, denunciando un profondo rammarico.
Ed è proprio all’Ambasciata italiana che i proprietari della pizzeria hanno indirizzato una lettera aperta, indirizzata all’Ambasciatore d’Italia Luigi Mattiolo.
“In nessun momento è stata nostra intenzione banalizzare la mafia, offendere i due magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le vittime innocenti della mafia” hanno scritto, mentre il consiglio comunale di Francoforte ha chiesto all’Ambasciatore di dare suggerimenti per assegnare un nuovo nome alla pizzeria, al fine di sottolineare e non appesantire l’amicizia con l’Italia.