La protesta che si è tenuta oggi a Berlino contro le restrizioni stabilite per limitare la diffusione del Covid-19 è durata quasi sette ore. In realtà le forze dell’ordine hanno interrotto la manifestazione già alle 12.06, ma i manifestanti hanno rifiutato di disperdersi.
Solo sette ore dopo il raduno ha cominciato lentamente a sciogliersi. Tuttavia, molti dei partecipanti sono rimasti in gruppi di piccole e medie dimensioni al centro della città. “Li accompagneremo e faremo in modo che nessuno faccia sciocchezze”, hanno dichiarato su Twitter le autorità di Berlino.
Kurzer Lageüberblick:
Fast alle Versammlungen des Tages sind inzwischen beendet. Viele ehemalige Teilnehmende sind noch in kleinen und mittelgroßen Gruppen in der Innenstadt unterwegs. Wir begleiten diese und passen auf, dass niemand Unfug macht. #b1811— Polizei Berlin Einsatz (@PolizeiBerlin_E) November 18, 2020
Per tutto il giorno la polizia ha invece dovuto lottare con una notevole resistenza da parte dei manifestanti. Si parla di più di 100 arresti, mentre l’AFP ha parlato addirittura di 190 arresti. Nove agenti di polizia sono rimasti feriti durante l’esercizio delle loro funzioni.
I manifestanti si sono riuniti intorno al palazzo del Reichstag e alla Platz der Republik. Il quotidiano berlinese “Tagesspiegel” ha parlato di 5000 partecipanti, ma nel corso della giornata questo numero è aumentato di nuovo in modo significativo, a volte si è parlato addirittura di 14.000 persone.
Come nella protesta di agosto, molti dimostranti non hanno rispettato le regole sul distanziamento sociale e l’uso necessario della mascherino. Poco dopo le 11 del mattino, è stato annunciato che le ripetute violazioni avrebbero potuto portare all’annullamento dell’evento. E questo è successo, circa un’ora dopo.
Polizei Berlin: Demo-Auflösung wird noch dauern https://t.co/v4JSThaSIR pic.twitter.com/b0eDRfoVh0
— Berliner Morgenpost (@morgenpost) November 18, 2020
In precedenza, la polizia aveva anche dichiarato che, ove necessario, sarebbero stati usati anche dei cannoni ad acqua e questo è puntualmente avvenuto, non lontano dalla Porta di Brandeburgo e, secondo la polizia, anche al livello della Platz des 18. März.
Numerosi video online dell’operazione mostrano che i dimostranti sono stati colpiti dal getto d’acqua in modo relativamente delicato – e la polizia dichiara che questo è accaduto essenzialmente perché c’erano bambini tra la folla.
Intorno alle 15.30, la protesta ha cominciato lentamente a dissiparsi. Secondo un giornalista della dpa i manifestanti hanno gradualmente abbandonato la riunione in direzione di Potsdamer Platz. Alcuni di loro erano bagnati dai cannoni ad acqua, altri avevano gli occhi rossi e lacrimavano per lo spray al peperoncino.
La polizia ha dichiarato di aver usato lo spray al peperoncino dopo essere stata colpita con bottiglie, pietre e petardi. Gli scontri e gli arresti si sono verificati soprattutto durante il tentativo di scioglimento della manifestazione.
Unsere Kolleg. wurden mit Flaschen, Steinen und Böllern beworfen sowie mit Pfefferspray angegriffen. Sie setzten ihrerseits körperlichen Zwang sowie Pfefferspray ein und nahmen einige Angreifende fest.#b1811
— Polizei Berlin Einsatz (@PolizeiBerlin_E) November 18, 2020
Tino Chrupalla, deputato di Afd designato da Alexander Gauland come suo erede nella cogestione del partito, ha accusato la polizia di cercare lo scontro con i manifestanti. “Non vedevo un atteggiamento così aggressivo nella polizia da molto tempo”, ha inoltre dichiarato Chrupalla.
Hans-Jörg Müller, anche lui deputato di AfD, si è invece arrampicato su uno sgabello da pianoforte e ha tenuto un concitato discorso parlando di potenze finanziare e farmaceutiche nascoste dietro alla “politica del Corona”. “Nel Bundestag siedono i burattini che si limitano ad eseguire il piano!” ha quindi urlato tra gli applausi della folla, aggiungendo che la legge sul controllo delle infezioni sarebbe un “tradimento della democrazia”. La folla intanto urlava Wir sind Volk, “Noi siamo il popolo”.
Hanno aderito alla protesta anche alcuni gruppi neonazisti, che hanno paragonato a gran voce il trattamento dei no-mask a quello subito dagli ebrei durante il terzo Reich.
A questo ha risposto duramente il ministro degli esteri Heiko Maas, su Twitter. “Ognuno ha il diritto di criticare le misure adottate. La nostra democrazia vive dello scambio di opinioni diverse. Ma chi minimizza o relativizza l’Olocausto non ha imparato nulla dalla nostra storia” ha dichiarato.
Selbstverständlich hat jede/r das Recht, die Maßnahmen zu kritisieren. Unsere Demokratie lebt vom Austausch verschiedener Meinungen. Wer allerdings den Holocaust verharmlost oder relativiert, hat aus unserer Geschichte nichts gelernt. #b1811 (3/4)
— Heiko Maas 🇪🇺 (@HeikoMaas) November 18, 2020
Ancora più acceso è stato sull’antisemitismo, che a quanto pare continua ad essere l’ossessione dei gruppi neonazisti o di estrema destra che cavalcano la protesta.
“Con tutta la comprensione per le diverse opinioni sulla questione del Corona, con l’antisemitismo finisce ogni tolleranza” ha scritto Maas, sempre su Twitter, per poi aggiungere “Abbiamo bisogno non solo di regole sulla distanza, ma anche di regole sulla decenza”.
Bei allem Verständnis für unterschiedliche Meinungen zu #Corona: Bei Antisemitismus endet jede Toleranz. Wir brauchen nicht nur ein Abstands-, sondern auch ein Anstandsgebot. #b1811 (4/4)
— Heiko Maas 🇪🇺 (@HeikoMaas) November 18, 2020
Il senatore degli Interni di Berlino, Andreas Geisel (SPD), ha invece difeso l’uso dei cannoni ad acqua. “Oggi non avevamo altra scelta che sgombrare la piazza davanti alla Porta di Brandeburgo e non avevamo altra scelta che farlo con questi mezzi”, ha dichiarato. Ha inoltre ribadito il fatto che i cannoni non abbiano sparato getti violenti, ma “solo degli schizzi poco potenti, allo scopo per lo più di infastidire la folla”.
Secondo l’agenzia di stampa dpa, nel primo pomeriggio gli esponenti della protesta erano ancora presso la Porta di Brandeburgo e il palazzo del Reichstag e opponevano resistenza alla polizia, che ha tentato invano di allontanarli, prima di impiegare i cannoni ad acqua.
Le autorità hanno quindi isolato la zona in modo esteso, estendendo la protezione della polizia anche agli uffici delle emittenti pubbliche ZDF e ARD. “A quanto pare viviamo in un tempo in cui le emittenti pubbliche devono essere sorvegliate dalla polizia e protette dalle aggressioni”, ha postato su Twitter Alexander Dinger, giornalista del Berliner Morgenpost.
Wir leben offenbar in einer Zeit, in der der öffentliche-rechtliche Rundfunk von Polizisten bewacht und vor Übergriffen geschützt werden muss. #b1811 @morgenpost pic.twitter.com/AJyy9GpsOT
— Alexander Dinger (@AlexanderDinger) November 18, 2020
Il Bundestag ha votato la legge contro cui si è protestato mercoledì pomeriggio, una legge accolta con 415 voti favorevoli, 236 contrari e 8 astenuti. Le modifiche di legge intendono garantire alle misure di protezione contro la pandemia una base giuridica più sicura. Il testo di legge contiene una lista di possibili misure di protezione tra cui restrizioni di contatto, chiusure aziendali e l’obbligo di indossare la mascherina.
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