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Berlino, mastectomia preventiva: una testimonianza importante

Mastectomia preventiva: la storia di Federica e l’incontro di Artemisia

di Amelia Massetti

La differenza è quella connessione potente e allo stato puro nella quale si forgia il
nostro potere personale
Audre Lorde

Nel prossimo “dialogo a tema” organizzato da Artemisia e.V. Inklusion für Alle il 3 marzo, Federica Falconi ci parlerà della predisposizione genetica (mutazione BRCA) al tumore al seno e all’ovaio.
L’incontro si terrà, come di consueto, presso l’AWO, Begegnugszentrum Kreuzberg, Adalbertstrasse 23, dalle ore 18.00 alle 21.00.

Federica Falconi è arteterapeuta e socia di Artemisia, per cui ha realizzato in ottobre, con grande successo, il progetto inclusivo Buntstifte. Federica non è un’oncologa, ma ha scelto di parlare apertamente della sua esperienza personale, per condividerla con altre donne e aiutarle a non aver paura di fronte a decisioni che talvolta possono essere dolorose, ma se tempestivamente attivate possono aumentare l’aspettativa di vita.

Federica si è sottoposta infatti a mastectomia bilaterale preventiva, seguita da ricostruzione del seno con tessuti autologhi.

Recentemente ho letto “Sorella Outsider“, un libro di Audre Lourde, femminista, poetessa e pacifista afroamericana. Nel libro l’autrice parla anche della sua mastectomia al seno. Lourde rifiutò la ricostruzione perché pensava che avrebbe occultato quella che era una sua condizione reale. Una scelta che si dichiarava contraria ai canoni prestabiliti, che tendono a mantenere il corpo delle donne in uno stato di perenne giovinezza e bellezza e a nascondere il passare del tempo e gli interventi necessari. Ovviamente, però, ogni scelta è personale e quindi legittima.

Ho fatto a Federica Falconi alcune domande sul percorso che l’ha portata a decidere di fare
l’intervento al seno.

La scelta di fare la mastectomia è stata obbligatoria per un caso pregresso in
famiglia?

Ho ereditato la mutazione del gene BRCA 2 dal lato materno. Mia madre ha avuto entrambi i tumori. Purtroppo il tumore alle ovaie ha causato il suo decesso. È un nemico infimo, vigliacco che si nasconde e si dichiara quando ormai la sua forza distruttiva è talmente dilagante che ad oggi il suo tasso di mortalità è molto alto.

Fatto il test genetico per verificare la presenza della mutazione, la mastectomia preventiva è stata una mia scelta autonoma. Alle donne che non hanno sviluppato la neoplasia, che è il mio caso, il servizio sanitario offre la possibilità di sottoporsi a dei controlli specifici ogni sei mesi o valutare la strada della mastectomia. Ognuna fa la sua scelta. Ma essere consapevoli ed informate ci permette di essere libere di scegliere.

Quanti anni avevi quando hai fatto l’operazione?

Quando ho fatto la mastectomia preventiva avevo 37 anni. Le operazioni a cui mi sono sottoposta sono state 3, ognuna a 6 mesi di distanza.

Fare l’intervento ha suscitato in te un adeguamento rispetto all’ansia che forse ti
era salita al pensiero del rischio che stavi correndo?

Assolutamente. Mamma di una bimba allora di tre anni, avrei sfruttato qualsiasi
occasione che anche solo statisticamente mi avesse regalato anche un solo minuto in
più da trascorrere con mia figlia.

Come ti sei sentita dopo l’intervento?

Sospesa. La sensazione più estraniante direi è stata rendersi conto di aver perso la
sensibilità in alcuni punti del corpo (in prossimità delle cicatrici ad esempio).

Ti senti una donna diversa rispetto alle altre?

No. Mi sento una donna fortunata, libera di scegliere.

La ricostruzione del seno è stata una tua scelta personale o ti è stata indotta dal
personale medico come unica soluzione?

È stata una mia scelta personale. Ho valutato tutte le possibilità offerte e ho scelto per un
intervento che prevede la ricostruzione con tessuti propri asportati da un’altra sede del
mio corpo.

Avesti potuto immaginare di non fare la ricostruzione al seno?

No.

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Che “non se po’ mai sta’ tranquilli”.

Cosa consiglieresti alle donne?

Di prendersi cura di se stesse e di godersi ogni istante.

 

Vi invitiamo a partecipare all’evento organizzato da Artemisia e.V.
Dialogo a tema: TUMORE AL SENO E ALL’OVAIO
Quando: martedì 3 marzo dalle 18:00 alle 21:00
Dove: AWO Begegnungszentrum
Indirizzo: Adalbertstraße 23a (2° piano-sala grande a sinistra)
Collegamenti: U8-U1 Kottbusser Tor – Bus 140-M29
L’incontro è gratuito, aperto a tutti, in italiano, tradotto in tedesco
Sono gradite donazioni all’associazione.

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