I only come out at night: No news, good news
Quando mi trovavo in tour con la band in Giappone, mi facevo sentire a casa meno del solito. “Se non ricevo news, vuol dire che va tutto bene”, diceva mia madre. Ho voluto instaurare io stesso un sistema di non-regolarità nel rapporto comunicativo. Oggi sono a Roma, domani a New York, passo da Colonia, mi sequestrano i documenti a Philadelphia, non torno per il weekend. I have been here and there, I have done this and that. Si impara a gestire tutto, la malinconia, la noia, la nostalgia, la solitudine. Io sono gran maestro nell‘arte della “sopravvivenza agli umori solitari”.
Uscendo da lavoro, in mattinata, un vecchio che spingeva un carrello della spesa voleva entrare al club. Non era possibile e ho chiesto come potessi aiutarlo. Quella notte aveva piovuto, lui era uscito, avevo dimenticato le chiavi a casa e per farsi aprire dal gestore del condominio, doveva aspettare le 10.30 del mattino. Aveva i vestiti ancora umidi e sentiva freddo. Sono entrato a cercare tra roba del “lost & found” qualcosa che potesse stargli. Ho trovato una camicia, un maglioncino e un gilet imbottito della Nike. Quando ho visto il logo, ho trovato divertente venisse indossato da qualcuno a cui non poteva fregare di meno. Io non indosso nulla che abbia un logo visibile, lo considero pacchiano. E non do alcun valore ai nomi, alle marche.
Il vecchietto ha voluto cambiarsi completamente sopra. L‘ho aiutato a spogliarsi e ho avuto un flashback.
In estate mio nonno indossava camicie a maniche lunghe, perché la moglie lo considerava più elegante. Per una malattia, il sangue gli scorreva in quantità, se si tagliava, la pelle gli si spaccava in un nonnulla.
Sanguinando all‘altezza del gomito, mentre stavamo seduti in veranda, la nonna suggerì si cambiasse. Andai ad aiutarlo, cosa che non mi avrebbe mai concesso, fosse stato più giovane. Applicai un cerotto alla ferita, e dopo averlo aiutato a togliersi la camicia, ne indossò un‘altra. Lo aiutaì in questo processo e uscimmo nuovamente fuori.
Non appena seduti, comparve una chiazza di sangue all‘altezza del gomito, lui mi diede un‘occhiata e se la coprì con una mano. Io scoppiai a ridere. Quell‘estate gli avevo stirato delle camicie io stesso, si cambiava continuamente.
Il vecchietto fuori dal club mi ha ricordato mio nonno. Secco secco, appena gli ho visto il torso nudo, ho pensato che fosse più vecchio di quello che avevo immaginato. Mentre gli abbottonavo la camicia, lui mi fissava con l‘azzurro degli occhi. Anche mio nonno aveva gli occhi azzurri, e mi guardava mentre gli abbottonavo la camicia.
Finito di prepararlo per andare, il vecchio mi ha ringraziato per averlo “salvato” dalla possibilità che non sarebbe sopravvissuto, ha detto “Du hast mich gerettet, nicht zu sterben”. L‘ho abbracciato, ed è stato un gesto puramente egoistico, io ho voluto abbracciare mio nonno.
Quella stessa sera, a lavoro, un ragazzino ha preso una piccola rosa e me l’ha regalata. Quando morì il nonno, io recisi una piccola rosa che stava crescendo sul balconcino di casa, a Roma. La misi in una scatola e ha sempre viaggiato con me, da casa in casa, da una nazione all‘altra. Ho conservato anche l’altra piccola rosa, quella che ho ricevuto dal ragazzino, circa dieci anni dopo. Poco prima di avere l’impressione di rivedere la persona che la rosa rappresentava.
Leaving work in the early morning, an old man pushing a shopping cart, wanted to get into the club. It was not possible and I asked him how I could help him. That night it has rained, he has forgotten the flat keys in, and he could only get the door open from the property management at 10.30am. His clothes were still wet, he was cold. I went back in the venue to look to find something that could fit him from the “lost and found” box. I found a shirt, a pullover and a Nike body warmer. As I saw the brand, I found it funny it would have been worn by somebody who couldn‘t care less. I never wear clothes with a visible logo, I find it vulgar. I do not give any value to names and brands, also.
The old man wanted to change the whole upper part. I helped him to get undressed and I had a flashback. In summer, my grandfather wore long-sleeved shirts, his wife thought that was more elegant. He had a disease for which, if he cut himself, and that would happen pretty easily, blood would follow in rivers. Since he was bleeding at the elbow, as we were sitting outside, grandma suggested he would get changed. I went to help him, something he would have never allowed me to, if he was younger. I helped him with a plaster and to change shirt. As we sat outside, a blood stain appeared again on his elbow, he gave me a look and covered it with his hand. I burst into laughter! That summer I had ironed shirts for him myself, he changed all the time.
The old man outside, reminded me of my granddad. He was so thin, as I saw him bare-chested, I thought he should have been older than I originally thought. Buttoning his shirt up, he was staring at me with his blue eyes. Also my grandfather had blue eyes and was looking at me, in the same process. When he was completely dressed, the old man thanked me from “saving him from the chance to not survive”, he said “Du hast mich gerettet, nicht zu sterben”. I hugged him and it was purely selfish, I wanted to hug my beloved granddad.
That same night, at work, a guy gave me a little rose. The day my granddad died, I cut a little rose that was growing in my balcony in Rome. I put it in a little box and it has been travelling with me, from flat to flat, from country to country. I also kept the little rose that guy gave me about ten years after, just a little before I would have the impression to meet again who the rose itself represented.
“Che bell‘inganno sei anima mia, e che grande il mio tempo, che bella compagnia!“
Quello “che la gente pensa” vale di più di quello che tu provi.
Auguri per il compleanno, condoglianze, congratulazioni per la laurea, ti senti in pace con te stesso? Le formalità come forma di masturbazione sociale. Non ti sei fatto vedere in chiesa domenica! I matrimoni! Io sono tutto quello che ho, dalla mia integrità dipendono i miei rapporti. Ti sei scopata il mio batterista e mi hai invitato al tuo matrimonio. Vorrei avessi la decenza di non piangere, quel giorno che tuo marito ti farà le corna. Non sono riuscito a farti gli auguri per il tuo giorno in bianco. Io non ho bisogno di giocare alla “vita perfetta”, perché riesco a vederne la Bellezza senza un armadio stracolmo di vestiti semplici ma eleganti, Made in Bangladesh o Vietnam. Una casa Ikea è tutto quello che non vorrei mai.
Quando mi sono laureato, non l’ho detto a nessuno. Sono sempre stato piuttosto “arido”, in questo senso. Dopo tutto stavo semplicemente completando un corso di studi, non c’è nulla per cui esser premiati o da festeggiare, è così che doveva andare e basta. Pensavo di non dirlo nemmeno alla mia famiglia, ma forse avrei esagerato. Una sola amica lo sapeva.
Un paio di giorni dopo la laurea, andai a fare la comparsa nel video di un gruppo di amici. La cantante mi chiese, “ma tu non dovevi laurearti in queste settimane?”.
Una settimana prima della laurea, mi trovavo a Colonia, avevo preso una stanza lì. Sono sempre stato molto organizzato e ho sempre fatto tutto insieme, motivo per cui non c’è mai un highlight, non c’è motivo per cui andar fuori di testa dalla gioia. Alla mia amica risposi, “sì, fatto, due giorni fa”. È soltanto un evento della vita come un altro. Lo stesso vale per i lutti, non ve lo dirò mai quando accadrà. Da Roma partii lasciando un messaggio sulla porta, “torno fra qualche giorno”.
What “people think” is worth more than what you actually feel. Best wishes for a birthday, giving your deepest condolences, congratulations on a university degree, do you feel good about yourself? Formalities as a way of social masturbation. You didn‘t show up in church on Sunday! Weddings! I am all I have, my relationships depend on my integrity. You fucked my drummer and you invited me to your wedding. I wish you will have the decency to not wine, that one day your husband will cheat on you. I wasn‘t able to wish you all the best on your wedding day, I don‘t need to play the perfect life, I can see its beauty without having a wardrobe full of simple yet elegant clothes, Made in Bangladesh or Vietnam. An Ikea house is all I don‘t want to have.
When I graduated from university, I didn‘t tell anybody. I have always been quite cold in these sorts of matters. Completing a course of studies, there‘s no need to get rewarded or celebrate, this is the way it had to go. I thought I shouldn‘t have informed my family as well, I considered that would have been a bit too much. Just one friend knew about it. A couple of days after I graduated, I was part of a music video shooting. The singer, a close friend of mine, she asked “weren‘t you gonna graduated in these weeks?”. A week before my graduation day I was in Cologne to rent a room. I have always been very organized and I have always done all at once, the reason why there is never any highlight, anything to go crazy about. To my friend I answered, “yes I did, a couple of days ago”. It is just a life event, like any other. Same for deaths, I will not tell you when it will be there. From Rome I left leaving a note on my door, “I will be back in a few days”.
Nella vita ci sono due tipi di problemi, quelli reali e le minchiate.
Billy diceva che non sono affatto empatico. Io ribatto che non bisogna emozionarsi per ogni cacata di piccione. Il filtro “minchiate” attraverso il quale passano le informazioni che recepisco, tende a lasciar fuori poco. Sia chiaro, sono conscio di dire io stesso stronzate a go-go, sono abituato a passare gran parte del mio tempo da solo, e nella socialità sono vano. I drama, più che i drammi, legati al cuore, sembrano più legati al culo. Ahimè, seppure il culo sia spesso il modus vivendi della società, e io ne sono un estimatore, non apprezzo le scoregge.
L‘esistenza è un istante. Ogni aspetto della nostra vita lo è, breve, veloce. Caffè istantaneo, zuppa istantanea, foto istantanea. Non importa cosa la foto sia ritraendo, è andata, scorri giù, è già una notizia vecchia. Quando vedo foto di gente che sta celebrando la loro vita, mi chiedo cosa voglia dire “godersi il momento”. Se io sto sorridendo o ridendo in una foto, è per dare l‘impressione che mi stia divertendo. Non è che io sorrida continuamente quando sto bene, difatti vorrebbe dire qualcosa va male, o nel cervello, o a livello muscolare.
La comunicazione è diventata veloce, le parole sono superflue, un‘immagine della mia faccia basta a dirti dove mi trovo, forse al parco, forse al mare, forse ad un party. Con lo sfondo giusto, posso farti sapere quanto io mi stia divertendo. Non ho bisogno di divertirmi per stare bene. Suppongo che l‘ultima volta che mi sia davvero “divertito”, devo essere stato un bambino. Non sono in cerca di qualcosa di divertente. Lo stesso vale per quando la gente mi chiede se sia “felice”, sto bene, se le cose non vanno “nel miglior modo possibile”, non sto lì a sforzarmi di sorridere nella foto, non tutto deve essere “divertimento”, e per questo non voglio rassicurare nessuno.
Sono sempre stato ambizioso, utilizzerò le parole giuste al momento giusto. Per questo motivo è quasi impossibile sentirmi dire che mi manca qualcuno o che voglia bene a qualcuno. Per lo stesso motivo non sono uno che fa molti complimenti, e specialmente se provo un interesse, sono molto cauto nel modo di rivolgermi. Sono conscio del fatto questo abbia creato il risultato opposto. Si è dedotto io non avessi interesse alcuno. Per quanto io abbia ricevuto fiumi di belle parole, non ne sono mai stato grato, perché non sono state ben ponderate. Il tempo mi ha dato ragione.
In life there are two types of problems, real ones and bullshit ones. Billy used to say I am not empathic at all. I‘ll answer we shouldn‘t be moved for any pigeon‘s shit. Not so much information is actually coming out of the “bullshit” filter I‘m applying to what I hear. Let‘s be clear, I know I say endless irrelevant bullshit, I am used to spend most of my time by myself, in society I am frivolous. “Drama”, more than real problems, when connected to the heart, actually seem to just have no more than a connection with the ass. Alas, even though the ass is often the modus vivendi of society, and I am a great fan of it, I do not appreciate farts.
Existence is an instant. Every aspect of our life is an instant, it’s short, it’s fast. Instant coffee, instant soup, instant photo. It doesn’t matter what’s the photo about, it’s gone, scrolled down, it’s old news. When I see pictures of people celebrating their lives, I wonder what it is to enjoy the moment. If I am laughing or smiling in a picture, it’s to give you the impression I am enjoying that very moment. I am not smiling the whole time when I am doing good, in fact it would mean something must be wrong, either in my head, or in my face’s muscles. Communication became fast, words are superfluous, a single frame of my face will tell you where I am, maybe at the park, maybe by the sea, maybe at a party. With the right background, I will tell you how much fun I am having.
I personally don’t need to have fun, to feel good. I guess the last time I had “fun”, I must have been a kid, I don’t look for funny things to do. Same when people ask me if I am “happy”. I am ok, if things are not “the best way possible”, I am not struggling to “smile in the picture”, not everything has to be “fun”, I won’t reassure you. I have always been ambitious, I will use the right words, in the right moment. That’s why it’s almost impossible to hear me say I miss/love somebody. That’s why I don’t make many compliments, especially If I have an interest, I am extremely careful how to talk. I am conscious of the fact this has created the opposite result. People have thought, I had no so whatever interest. From my side, as I have received rivers of beautiful words, I have not been grateful, because they were not well considered. Time has proven me right.
Il giardino dei vicini non lascia spazio per respirare. Da quando mi sono trasferito nel mio appartamentino, hanno costruito questo palazzo a tre piani nel cortile del vicino.
Deduco che avere “troppo” spazio libero sia da considerare inutile in una grande città. Gli appartamenti del piano terra hanno un piccolo giardino di circa 20mq sul retro. Il nostro giardino è per lo più spoglio, giusto un paio di alberi e i miei panni ad asciugare. Gli abitanti del nuovo palazzo hanno lentamente cominciato a riempire quei minuscoli giardini.
Una piccola barriera divisoria separa i vicini tra loro e una barriera più alta, in prossimità della parete principale, vuole mantenere una parvenza di privacy, anche quando il vicino sta seduto a mezzo metro di distanza. Si inizia con un divano, poi due, un piccolo tavolo, uno stendino per i panni e un enorme gioco per il neonato.
Oggi, notando quando quel ridicolo spazio sia pieno zeppo di roba, mi sono sentito soffocare. L‘idea di avere un così piccolo spazio attaccato ad un altro minuscolo spazio, mi ha fatto sentire inutile. Lo stesso quando vedo utilizzati quei balconi divisi in due, che lasciano si e no lo spazio per due sedie, mi sento così a disagio! Ci viene data un‘illusione di libertà, e non sapendo più cosa sia la libertà, vale la pena vivere l‘illusione.
The neighbours‘ garden leaves no more air to breath. Since I moved into my sweet flat, they built a three-storey house in the neighbour‘s courtyard. I assume “too much” free space is to be considered worthless in a big city. The ground-floor flats have, on the back side, a small garden, about a 20m² square. Our house garden is mostly bare, just a couple of trees and my clothes hung to dry. Slowly the inhabitants of the new house filled those mini gardens. A little fence divides the properties, close to the wall a high fence protects the view from the neighbour sitting half a meter away. First one, then two sofas, a little table, a drying rack and some huge toy for the toddler. Today as I noticed how crowded that ridiculous space has become, I felt like choking. Already the idea of having such a small space, adjacent to another small space, has made me feel useless. Likewise when I see those balconies cut in two, leaving barely space to two chairs, being used, makes me feel so uncomfortable. We are given the illusion of freedom, and since we don‘t know anymore what freedom actually is, the illusion is worth believing it.