di Sara Bolognini
Le aree per fumatori sono un concetto noto, le aree destinate allo spaccio, chiaramente no: e di sicuro questo poteva succedere solo a Berlino. Un nuovo provvedimento per Görlitzer Park potrebbe prevedere infatti la delimitazione di zone per lo spaccio di droga, così da fare in modo che gli spacciatori non vengano a contatto con gli altri visitatori del parco, specialmente con madri e i loro bambini.
I dettagli di questo provvedimento non sono ancora chiari, ma il comune di Friedrichshain-Kreuzberg dichiara di non essere stato l’autore della proposta.
Il sindaco del quartiere, Monica Hermann, ha comunicato al giornale Berliner Morgenpost che si tratta della volontà di Cengiz Demirci, il gestore del parco, e che la proposta non corrisponde in nulla ai piani del comune. Il provvedimento non è stato infatti ancora accettato ufficialmente e le discussioni tra le autorità e Demirci sono ancora aperte.
Esponenti politici e polizia sono contrari a questo provvedimento, sostenendo che in quest’area bisognerebbe lottare contro la criminalità, invece di integrarla nel contesto del parco, investendo piuttosto in una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Le autorità sono inoltre convinte del fatto che questa novità trasformerebbe ufficialmente Görlitzer Park nel “parco dello spaccio” e rappresenterebbe una sconfitta per la legalità.
Lo spaccio è un problema che affligge Görlizer Park da anni. Nonostante i tentativi di combatterlo con l’intervento delle forze dell’ordine, la situazione è migliorata, ma non si è ancora risolta. Nel 2015 il senatore Frank Henkel ha dichiarato il parco “Null-Toleranz-Zone” (zona con zero tolleranza), incrementando i controlli della polizia. Il punto è che non appena i poliziotti se ne vanno, gli spacciatori rispuntano.
Il gestore del parco è ben conscio di queste dinamiche e sa che, anche nella remota possibilità di riuscire a cacciarli dal parco, gli spacciatori non farebbero altro che spostarsi nelle strade limitrofe. Esattamente come è successo a Warschauer Straße.
Da qui l’iniziativa dell’uomo, che dopo aver archiviato la speranza di una città senza traffico di droga, cerca di affrontare questa problematica tentando di evitare possibili comportamenti aggressivi da parte degli spacciatori e di proteggere quei visitatori che non li vogliono incontrare, soprattutto famiglie e bambini.
Del resto non è la prima volta che Demirci propone per il parco soluzioni alternative alla repressione, come avevamo già riportato nel 2017.
Il dibattito sarà destinato, sicuramente, a dividere le varie voci in campo e gli abitanti di Berlino.