di Sara Bolognini
Domenica 24 febbraio sarà un vero e proprio giorno di svolta nella storia della religione dell’islam in Germania. Seyran Ates, l’avvocata e attivista femminista musulmana che ha fondato la prima moschea liberale tedesca, presenterà infatti a Berlino l'”Iniziativa per un Islam laico“. L’iniziativa è nata per dare visibilità alla parte laica della comunità musulmana, finora scarsamente rappresentata nel dibattito pubblico.
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All’interno del comunicato di Ates, riportato, tra gli altri, dalla rivista MicroMega, si chiarisce anche il concetto di laicità, che implica la “positiva neutralità dello Stato”, nonché una salutare separazione tra religione e politica. In questa prospettiva i musulmani promotori dell’iniziativa rivendicano il loro ruolo di pieni cittadini di una società democratica, pronti a condividere con gli altri diritti e doveri e pronti a una maggiore partecipazione civile.
Sarà sicuramente destinata a creare un acceso dibattito all’interno della comunità religiosa di riferimento questa dichiarazione di intenti, che tra le altre cose è contro qualsiasi diritto speciale. Secondo i musulmani che hanno sostenuto il comunicato, infatti, la “libertà di confessione religiosa” e il “diritto all’indisturbato esercizio del culto”, previsti dalla Costituzione tedesca, “non includono il diritto di imporre norme religiose all’interno di uno spazio pubblico”.
Seyran Ates è una femminista musulmana nata in Turchia e di origine curda, trasferitasi a in Germania all’età di circa sei anni. Le sue battaglie civili, fortemente critiche verso i radicalismi delle comunità musulmane e spesso tese a ottenere, negli stessi contesti, la parità di genere, le sono costate minacce di morte e, a volte, anche veri e propri attacchi fisici.
Nel 2017 ha fondato a Berlino, nel distretto di Moabit, la Ibn Ruschd-Goethe, l’unica moschea in cui uomini e donne pregano insieme e anche le donne possono rivestire il ruolo di imam.