East Side Gallery: il monumento simbolo di un passato diviso
di Sara Bolognini
La East Side Gallery è uno dei monumenti-simbolo della riunificazione di una città che era stata divisa dall’ingiustizia di un gioco politico internazionale, di cui anche i berlinesi hanno dovuto pagare il prezzo.
Si trova tra l’Oberbaumbrücke e Ostbahnhof (ex Berlino Est) e consiste in un tratto originale del Muro di Berlino lungo 1,3 km.
Il Muro ha segnato la storia della città dall’agosto del 1961 al novembre del 1989, eretto e giustificato dalla dittatura comunista della Germania dell’Est come “barriera antifascista”.
La East Side Gallery è considerata la più grande galleria d’arte all’aperto del mondo, grazie agli oltre 100 murales che ricoprono il cemento. I murales sono stati realizzati nel 1990, appena dopo la caduta del Muro, come simbolo di gioia e libertà.
Tra i dipinti più famosi c’è sicuramente quello di Dimitrji Vrubel, “The Mortal Kiss”, raffigurante il bacio tra Honecker, ex presidente della DDR, e Breznev, segretario generale del partito comunista dell’ex Unione Sovietica.
I frammenti del Muro sono sotto tutela dei beni culturali, ma, nonostante questo, sono stati anch’essi vittima della gentrificazione. Già nel 2013, infatti, una loro sezione era stata rimossa per fare spazio ad una passerella di accesso ad alcuni appartamenti di lusso con vista sulla Sprea. E la storia non finisce qui: ulteriori frammenti spariranno infatti nell’arco del 2018.
L’East side Gallery si trova nel quartiere di Friedrichshain e in particolare sulla Mühlenstrasse, tra Warschauer Strasse e Ostbahnhof. Potete trovare altre informazioni utili qui: http://www.eastsidegallery-berlin.de.
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