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Turismo incontrollato a Berlino: l’altra faccia della medaglia

di Sara Bolognini

Berlino, arm aber sexy, povera ma sexy. Il famoso slogan dell’ex sindaco Klaus Wowereit si presta a spiegare il perché la capitale tedesca sembri attrarre così tanti turisti. Il turismo è infatti una pietra angolare per l’economia della città: solo nella prima metà del 2017 ben 6.2 milioni di persone l’hanno visitata. I berlinesi lo sanno bene, trovandosi costretti a destreggiarsi ogni giorno tra turisti rumorosi che si fermano a scattare selfie proprio nel bel mezzo delle piste ciclabili di Mitte.

Una così grande affluenza di turisti sarà pure positiva per l’economia, ma ha anche risvolti negativi. Sporcizia, caos, feste esagerate. Gero Schliess, un curatore della Deutsche Welle, mette in guardia dai possibili rischi.
Berlino sarà pure una città in cui ognuno può essere libero, ma molti turisti si concedono forse troppe libertà. Uno dei fenomeni più diffusi a riguardo è l’abitudine che molte persone, principalmente uomini, si concedono di urinare in ogni dove: per strada, in spazi verdi, nel fiume o nei canali. I distretti che ne soffrono di più sono quelli di Kreuzberg, Friedrichshain e Neukölln, mete preferite quando si parla di vita notturna. I berlinesi che vivono in queste aree si dichiarano una minoranza e si sentono abbandonati dalle autorità, che raramente prendono provvedimenti in caso di schiamazzi notturni.

Le istituzioni di Berlino hanno iniziato a discutere del problema, chiedendosi come potrebbero fare a rendere il turismo irrefrenabile della capitale più sostenibile. Una tra le proposte sarebbe quella di equipaggiare la città con più toilette pubbliche. O di rivalutare quartieri periferici come Köpenick e Marzahn, per evitare che il flusso si concentri solo in alcune zone. Non so cosa il lettore pensi di queste proposte, ma, a meno che ogni foto dell’Isola dei Musei sparisca da ogni guida turistica e ogni ricordo della Porta di Brandenburgo sia cancellato da ogni memoria, è dubbio che i turisti siano motivati a spostarsi a Marzahn invece di scegliere di riempire le strade di Mitte.


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Gli attivisti di altre città, come Barcellona e Maiorca, si sono già mobilitati per bloccare queste ondate di turismo selvaggio e incontrollato, bloccando bus e uffici turistici. Ma i berlinesi sembra aspettino ancora pazientemente che il Senato prenda misure per rendere più sostenibile il turismo nella capitale tedesca.

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