I only come out at night: Confusion is (not) sex
Mi sono svegliato in Mitte. Ho trascorso qui le ultime due notti. Il cucciolo mi ha detto che la vicina del piano di sopra una volta gli ha risposto con un volgarissimo “vafangùl“. Ho sperato per tutta la giornata di domenica di dovermi confrontare con questa famiglia di italiani, ma non c’è stato modo.
Stamattina, non appena sveglio, mi sono lavato la faccia e per qualche motivo mi sono guardato i denti allo specchio, stavo sanguinando. Pazienza! Avevo il mio spazzolino, così mi sono sistemato, cambiato, ho salutato il padrone di casa che stava ancora a letto e sono andato a casa mia.
Alle 12.30 appuntamento del medico. Pur dovendo solamente attraversare la strada, sono arrivato cinque minuti in ritardo. Ho mostrato un po’ di esami, mi sono fatto prescrivere un controllo dall’otorino e altra robetta. Prima di andare via il medico si è raccomandato: “no sauna, no gym, no party today!“. Mi chiedo come non mi abbia detto “no orgy”. Ach, Berlin!
Ho trovato una scusa per non aprire una bottiglia di vino. L’ultimo break alcolico è durato quarantotto ore. Lo scorso mercoledì, esasperato dal dolore fisso allo sterno, sono andato al pronto soccorso. Gastrite, una pillola alla sera e una al mattino, e antidolorifici in caso di bisogno. Considerando che sono ritornato a pieno ritmo al mio usuale stile di vita, direi che sto meglio. Continuo comunque con la cura per i prossimi giorni.
La mia situazione lavorativa sta cambiando, nel frattempo lavoro tanto e ho bisogno di lavorare ancora di più. Ho tanti piani ed ho bisogno di tenermi impegnato. È irrilevante cosa sia necessario e cosa non lo sia.
Sono emotivamente instabile, qualcosa non va al meglio se a volte la notte mi sveglio in preda al panico urlando. Urlando nel sogno, poi scopro. Sono una buona macchina ed al momento è questo che voglio essere. Non so esattamente a cosa sto puntando, ma c’è una direzione. È incredibile come possa assomigliare così tanto ai miei genitori. Quando morì mio nonno materno, la mia ex insegnante di storia e filosofia, che conosce bene la mia famiglia ed era stata amica di mia madre nell’infanzia, mi chiese fuori dalla chiesa “come sta tua madre?”, io risposi “non lo so”.
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Tutto conta e niente è importante. Tutto è importante, invece! Non riesco più a scrivere, non riesco a suonare. Voglio fare così tante cose e per questo ho bisogno di accelerare. Ho bisogno di solitudine e psico-ordine. Stasera dovevo portare la macchina fotografica ad un amico, e anche provare il suo letto, forse lo compro. Ci ho dormito spesso ma non riesco a ricordarlo. Invece sono stanchissimo, a dire il vero senza motivo, il pc è fuori uso e scrivo sull’iPad.
Domani devo andare in un negozio ad ordinare un nuovo paio di leggings in latex, potrebbero diventare parte di un outfit per un lavoro. Me li faccio fare su misura, sono troppo magro. Poi vado a controllare il letto e infine passo al club dove lavoro, sto sviluppando un’idea da proporre, stasera stesso vado di brainstorming. In un modo o nell’altro ho bisogno di produrre. Ho anche fissato le mie vacanze estive, dopo oltre sette mesi mi allontanerò un po’ dalla città. Le date coincidono con i cambiamenti che sto apportando alla mia quotidinità, a forza di aspettare in anni non sono riuscito a modificare alcune cose. Trovo sempre un modo di cavarmela, tanto vale lanciarsi.
L’altra notte ho parlato a lungo con questo ragazzo che mi diceva che era innamorato di suo marito e tuttavia erano una coppia aperta, ma questo non comprometteva il loro rapporto. Ti credo, ma ti sei preso epatite A, HIV, e mi hai detto che sei stato dipendente da ketamina? Tesoro mio, io non dico nulla. Da lì a poco ho salutato qualcun altro che so essere sposato con un milionario che tuttavia lo tradisce, anche loro si definiscono una coppia aperta, ma il marito del milionario mi ha confessato di non essere molto felice. Oh well, il suo ex spacciatore mi ha detto quanto prende al mese dal marito. Tutto chiaro.
La scorsa notte per strada ci siamo scannati. Non ricordo davvero quando sia stata l’ultima volta che mi sono messo ad urlare così. Uno sconosciuto si è messo in mezzo ed ho urlato pure a lui che “non me ne può fregare di meno di avere l’opinione di uno stronzo a caso“. Sono felice di dover lavorare stasera. Ho un indoor picnic alle 16.00. Due amichetti sono in piedi da ieri, altri due sono ben riposati, io sono incazzato nero.
“Sei per caso arrabbiato con me perché ti ho urlato in faccia per strada ieri notte?”
Il vero problema sono gli acufeni. Ho l’inferno in testa.