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Afd trionfa nel Meclemburgo, mentre Frauke Petry propone di trasferire i migranti irregolari in due isole extra-europee

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Frauke Petry, leader di Afd Photo by Metropolico.org©

Netto successo per Afd anche nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Il partito di estrema destra guidato dalla quarantenne Frauke Petry registra infatti in queste elezioni regionali un risultato del 20.8%, contro il 19.o% della Cdu. Per quanto la vittoria formale sorrida all’Spd con il 30.6% dei voti, quello che colpisce è il balzo in avanti della Petry, ma soprattutto la sconfitta della Merkel nel suo stesso collegio elettorale. Molti inferiscono che la causa di questa débâcle sia imputabile alla politica migratoria della cancelliera, che l’anno scorso ha portato in Germania più di un milione di rifugiati provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq e temporaneamente bloccati in Ungheria.
L’argomento umanitario, il fatto cioè che queste persone fuggissero da terribili guerre e orrende persecuzioni, e il rilievo che il flusso migratorio potesse convertirsi in una possibilità per la stessa Germania, utilizzati entrambi dal partito della Merkel, a quanto pare non hanno convinto parte del suo elettorato. Nel Meclemburgo la Cdu ha perso ulteriori quattro punti rispetto ai risultati del 2011, che giá erano stati altamente negativi.
Questo ha ovviamente fornito alla leader di Afd, che oggi festeggia un altro successo, nuovi argomenti per corteggiare le masse con veementi slogan populistici. Petry parla infatti di “catastrofica politica sull’immigrazione” e accusa tutti i partiti di “non aver ascoltato gli elettori per troppo tempo”. La sconfitta non riguarda solo la Cdu, infatti. Sono usciti dal parlamento regionale del Meclemburgo anche i liberali, i Verdi e il partito di estrema destra Npd, di cui, a quanto pare, Afd ha assorbito i voti. Pessimo risultato anche per Die Linke, passata dal 18.4 al 13.2.
Anche il direttivo della Cdu non nega che il disastro del Meclemburgo possa avere origine nello scontento degli elettori per la politica migratoria in atto. Il segretario generale Peter Tauber ha parlato di un voto di protesta “chiaramente legato alla discussione sui profughi”, mentre Sigmar Gabriel, leader dell’Spd e vice-cancelliere, ha espresso l’impellente necessità di lavorare al meglio sulle politiche di integrazione. É ovvio che la paura principale dell’Spd è che possa sgretolarsi la coalizione Spd-Cdu che nel Meclemburgo ancora funziona, ma che ha subito, dopo quest’ultimo risultato, una prepotente erosione.

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Alexander Gauland, il numero due di Afd. In un’intervista sul tema dei profughi ha detto, tra le altre cose, “non dobbiamo farci ricattare dagli occhi dei bambini” Photo by Metropolico.org©

In un momento in cui cruciale sarebbe comprendere le cause e le dinamiche del flusso migratorio, al fine di individuare la migliore strategia di gestione delle sue implicazioni, Afd continua intanto a proporre semplificazioni aggressive e a capitalizzare il consenso facendo leva sulle paure dei tedeschi.
Nel mese di agosto, in un’intervista al quotidiano tedesco Bild, Frauke Petry ha dichiarato che Berlino dovrebbe spostare gli immigrati non regolari e coloro a cui è stato negato il diritto di asilo in due isole fuori dall’Europa sotto la protezione delle Nazioni Unite, una destinata alle donne, ai bambini e alle famiglie, l’altra agli uomini. Questa procedura non é nuova, è infatti già in atto a Nauru e Manus, due isole del Pacifico usate dall’Australia allo stesso scopo.
Nella stessa circostanza la Petry ha proposto anche che l’Ufficio federale per l’immigrazione e i rifugiati sia trasformato in una sorta di ufficio per l’emigrazione con il compito di fare in modo che “chi non ha il permesso di vivere in Germania se ne vada prima possibile”.
Questo primo test elettorale, che ha visto Afd diventare per la prima volta secondo partito (paradossalmente nel Land col piú basso numero di migranti), è il primo dei cinque appuntamenti che precederanno le elezioni politiche del 2017. Fondamentali sono le imminenti elezioni di Berlino, che molto determineranno sul piano delle alleanze e del futuro delle formazioni politiche coinvolte. Anche nella capitale tedesca, infatti, la coalizione Cdu-Spd potrebbe rischiare lo stesso indebolimento e la Cdu registrare un’altra sconfitta. E Afd un’altra vittoria.

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