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La DDR e Alexanderplatz tra passato e presente

di Paola Moretti

La città di Berlino sembra stia lentamente facendo pace con il suo passato più recente. Lunedì 13 Luglio é stata presa la decisione di annoverare Alexanderplatz ed alcuni dei suoi palazzi costruiti durante la DDR, tra i monumenti storici della città. Questo a discapito del progetto dell’architetto Hans Kollhoff, il quale, a Germania ufficialmente riunificata, aveva in mente di erigere una decina di grattacieli dell’altezza di 150 metri, il cui stile doveva ricordare quello delle costruzioni della Chicago anni trenta.


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Quando è stata “riunita” la Alexanderplatz

Appena caduto il muro la voglia di lasciarsi alle spalle una storia così ingombrante era tanta, da decidere di demolire uno dei simboli del regime comunista quale Alexanderplatz. Adesso, a più di vent’anni di distanza, si è capito forse che il fascino della capitale tedesca é proprio questa onnipresenza prepotente della Storia. Due nuovi edifici verranno tuttavia costruiti, uno dei quali sarà una torre disegnata dall’architetto Frank Gehry, famoso per le sue creazioni contorte e rivestite in titanio (vedi Guggenheim Museum di Bilbao).

In questo modo, ancora una volta Berlino sarà la prova architettonica e vivente della commistione tra passato e presente, dove ogni edificio sottolinea da dove si proviene e dove si ha intenzione di arrivare.

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