La M-Bahn, quando a Berlino il futuro viaggiava con vent’anni di anticipo
Pochi sanno della sua esistenza, pochissimi ci hanno viaggiato. In una Berlino ancora divisa dal Muro, negli anni ’80, un nuovo mezzo di trasporto ad alta velocità venne messo in funzione: la Magnet-Bahn, o più semplicemente M-Bahn, fu la prima (e unica) metropolitana a levitazione magnetica (Maglev) della città.
Come funzionava la M-Bahn
Dotata di una sola linea lunga 1,6 chilometri, collegava tre fermate – Gleisdreieck, Bernburger Straße e Kemperplatz (dove oggi c’è il Sony Center) – utilizzando un motore a propulsione lineare che veniva azionato automaticamente. La M-Bahn, infatti, viaggiava senza guidatore.
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Il treno portava da Potsdamer Platz a Kreuzberg, restando sempre nel settore Ovest della città. I primi test senza passeggeri partirono già nel 1984 ma, a causa di alcuni incidenti di percorso (l’ultimo, nel 1988, quando una vettura deragliò alla stazione di Kemperplatz) l’apertura ufficiale venne rimandata sino al 1989.
La Maglev di Berlino si affidava a un sistema ibrido: l’85% del peso del treno viaggiava sospeso grazie alla levitazione, il restante 15% utilizzava le ruote per garantire stabilità ed equilibrio. La sua velocità massima era di 80 chilometri orari.
Con la caduta del Muro, la linea di M-Bahn venne considerata di troppo, e il successivo ripensamento delle linee di metropolitana della città decretò la fine dell’esperimento. Nel 1991 le stazioni di Kemperplatz e Bernburger Straße vennero così smantellate, i treni mandati prematuramente in pensione.
Le vetture rimaste giacciono oggi nei depositi della S-Bahn; una di queste “creature”, tuttavia, può ancora essere ammirata al Museo del Trasporto Pubblico di Norimberga (foto in alto).
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