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Scheletri nel famoso covo nazista: la macabra scoperta

Archeologia o “cold case”? È ancora presto per rispondere. Quel che è certo è che i ricercatori impegnati in uno scavo nell’ex residenza di Hermann Göring, la scorsa settimana, si sono trovati di fronte a un ritrovamento inaspettato, che apre una serie di interrogativi. Sotto un pavimento di legno della residenza note come Wolfsschanze, ovvero “La Tana del Lupo”, sono stati rinvenuti cinque scheletri umani.

La casa si trova nel nord-est della Polonia, in quello che, per lungo tempo, fu un quartier generale dei nazisti, durante l’occupazione del Paese. Questo fu, fra l’altro, il luogo nel quale si svolse il famoso attentato contro Hitler, messo in atto il 20 luglio del 1944 da Claus Schenk Graf von Stauffenberg. Nel 1945, la “Tana del Lupo” fu evacuata e fatta saltare in aria dalla Wehrmacht. Dopo la guerra, questa località è diventata un’attrazione turistica che attira ogni anno circa 200.000 persone da tutto il mondo – in maggioranza esploratori urbani e appassionati di storia e archeologia a livello amatoriale.


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Gli scheletri sono privi di mani e piedi. C’è anche un neonato

I resti appena ritrovati non sono ancora stati datati, ma si sa che si tratta delle ossa di tre adulti, di un adolescente e di un neonato e che tutti erano privi di mani e piedi. Non sono stati rinvenuti resti di tessuti o di altri materiali e si pensa, di conseguenza, che i cinque corpi siano stati sepolti nudi. Il progetto di ricerca era condotto dalla rivista tedesca “Relikte der Geschichte” in collaborazione con la fondazione polacca “Fundacja Latebra” e, fino a questo momento, aveva portato alla luce solo piccoli oggetti di uso quotidiano.

Il team di ricerca tedesco-polacco responsabile dei ritrovamenti, guidato da Jens Hfalek, ha pubblicato un video sul canale YouTube della rivista.

Le autorità locali, informate e convocate sul posto, hanno esaminato il sito del ritrovamento ed escluso che si possa trattare di un delitto recente. Questo dato lascia aperte diverse ipotesi, che potranno essere vagliate quando si dateranno gli scheletri e gli immediati dintorni della sepoltura, per stabilire, per esempio, se questa sia avvenuta prima, dopo o addirittura durante la costruzione dell’edificio. L’ufficio del pubblico ministero ha comunque aperto un’indagine.

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