Perché gli Erasmus italiani non possono votare?
di Valentino Francesco Bozzo
(dal blog WorldMeltingPot)
La realtà degli scambi internazionali è in continua espansione sia nelle università italiane sia in quelle europee. Il progetto Erasmus, ad esempio, che ha festeggiato quest’anno il suo venticinquesimo anniversario, offre l’opportunità a circa 200 mila studenti ogni anno di trascorrere un periodo di studio in un altro Paese. Questa esperienza, oltre ad essere arricchente a livello personale e di studio, è sempre più richiesta nel mondo del lavoro, in cui la conoscenza di almeno una lingua europea oltre alla propria è ormai quasi data per scontata.
In Italia lo scorso anno si sono riscontrati grande partecipazione ed entusiasmo nei confronti del progetto, tanto da classificarsi al quarto posto per partenze di studenti verso altri paesi appartenenti all’Unione Europea: solo lo scorso anno, sono stati 19.118 gli studenti che hanno partecipato al progetto, senza contare quegli studenti che sono all’estero per svolgere tirocini o stage lavorativi offerti da altri progetti comunitari come il progetto Leonardo. Nonostante la popolarità e la diffusione di questa pratica, sembra purtroppo che il nostro Paese sia ancora piuttosto indifferente nei confronti degli studenti che vi prendono parte. Ne è un esempio il fatto che gli studenti italiani attualmente all’estero non avranno la possibilità di votare alle prossime elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 nel Paese in cui si trovano. Il voto all’estero, infatti, è concesso soltanto agli italiani iscritti all’AIRE e a chi si trova all’estero “per motivi di servizio o missioni internazionali”.
Gli studenti attualmente all’estero, quindi, si troveranno in molti casi impossibilitati ad adempiere al loro dovere e vedere tutelato il loro diritto di voto, sancito dall’articolo 48 della nostra Costituzione. Per molti, infatti, sarà impossibile tornare in Italia a causa dei costi del viaggio (per cui non è previsto alcun tipo di rimborso) e ai loro impegni universitari nel Paese in cui si trovano.
La mancanza di considerazione nei confronti degli studenti attualmente all’estero sembra in netto contrasto prima di tutto con l’aumento di questa realtà, a causa dei cambiamenti del mondo in cui viviamo dovuti alla globalizzazione e al processo di integrazione europea. Soprattutto però sembra contrastare fortemente il valore del voto nelle nostre democrazie, in particolare per i giovani, già costretti a sopportare una congiuntura economica e politica che spesso fa perdere loro la speranza. La mancanza di possibilità di prendere parte al voto è, in modo particolare per i giovani, una ferita alla nostra democrazia e una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha lottato per far sì che tutti abbiano diritto a votare.
Per questo alcuni studenti che vivono all’estero hanno deciso di creare una pagina su Facebook in cui riunire tutti “gli studenti italiani che non potranno votare alle prossime elezioni” (nome della pagina). Pur nella consapevolezza che cambiare la situazione entro le prossime elezioni non è possibile, l’obiettivo del gruppo è sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso il coinvolgimento dei media ( siti d’informazione, testate giornalistiche locali e nazionali) nei confronti di questa realtà, così da rendere visibile il fatto che i voti di questi studenti non potranno avere un peso nel risultato elettorale del loro Paese, con l’auspicio che la legge si adegui in un futuro prossimo.
Tutti gli studenti all’estero sono invitati a partecipare per dimostrare la loro contrarietà alla negazione del diritto che sta alla base di ogni democrazia, il loro diritto a votare.
“E pensare che nel dopoguerra si picchiavano per andare a votare.
Si picchiavano nelle strade, gran passione, nelle piazze, scontri, comizi, bianchi, neri, repubblicani,
monarchici, destra, sinistra, tutti alle urne, anche le donne finalmente. Il suffragio universale”
(Leggi anche: in Erasmus a Berlino: come piccola l’Italia vista da qui)
Io sono Italiano perchè appartengo alla cultura di lingua italiana e non alla Repubblica Italiana. La Repubblica nasce con una frode al Referendum Istituzionale Monarchia-Repubblica e continua a perpetrarla in tutte le successive elezioni con voti manipolati. Faccio appello a tutti gli Italiani per una ribellione.