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Kult a Köpenick, l’Union Berlin è più di una squadra di calcio

 

[© textilvergehen on Flickr / CC BY 2.0]
textilvergehen on Flickr / CC BY 2.0]

di Julian Graeber

Nel calcio ci sono squadre divenute famose per i trofei vinti, come il Bayern o il Borussia Dortmund. Ci sono squadre famose per la loro tifoseria, come lo Schalke. E poi ci sono squadre come il St. Pauli o l’Union Berlin: non hanno praticamente mai vinto nulla, a livello nazionale, ma sono diverse da tutte le altre società.

L’ultimo grande successo degli Eisernen, ovvero “ferrei”, come vengono affettuosamente chiamati i giocatori dell’Union, risale al 2001, quando la squadra giocava in Regionalliga (allora corrispondente alla Serie C1) e giunse in finale di Coppa di Germania, perdendola poi 2-0 contro lo Schalke. Così la squadra di Köpenick, che era appena salita in 2. Bundesliga, si qualificò sensazionalmente per la Coppa Uefa.

Ma per gli Eisernen vincere non è tutto. Già nella vecchia DDR, l’Union non fu una squadra vincente, ma molto kult. I Köpenicker furono, infatti, la prima alternativa al Dynamo, che vinse quasi tutti i campionati ma fu anche appoggiata dalla Stasi, il malfamato servizio segreto della DDR. Così gli Eisernen furono considerata una società piuttosto di sinistra.

Ancora oggi l’Union conserva la sua identità. Da ormai dieci anni i tifosi si incontrano un giorno prima di natale nello stadio An Der Alten Försterei per cantare tutti insieme. L’iniziativa, che nel 2002 vide 89 persone riunitesi di nascosto sul prato dello stadio per festeggiare il natale insieme, è ormai giunta a notorietà regionale. Durante l’ultimo ritrovo, è stato raggiunto un nuovo record: più di 27.500 tifosi vestiti di bianco-rosso hanno intonato canti natalizi, insieme ad alcuni giocatori che si sono recati sulle tribune in mezzo ai tifosi (VIDEO).

Tra di loro, c’era anche Christopher Quiring, talento ventiduenne cresciuto nel vivaio del club. Da quando Quiring è stabilmente entrato in prima squadra, è diventato subito un idolo dei tifosi, ma dal 3 settembre è più amato di prima. Dopo la sconfitta nel derby contro i rivali dell’Hertha, squadra dell’ovest, Quiring, che pochi anni fa sedeva ancora in tribuna con gli ultrà, si arrabbiò davanti ai microfoni: “Quando i Wessis (i berlinesi dell’ovest, ndr) festeggiano nel nostro stadio, mi viene da vomitare”.

Ma la tifoseria degli Eisernen non si definisce solo per la rivalità con l’Hertha. Durante gli ultimi anni sono stati fondamentali nella ristrutturazione dello stadio, che senza l’aiuto gratuito dei tifosi non sarebbe stato possibile. Dal giugno del 2008, più di 2.000 volontari, con circa 140.000 ore di lavoro gratuito, aiutarono a realizzare la più grande modernizzazione dello stadio Alte Försterei, riaperto nel luglio del 2009. Mentre le curve da allora sono agibili, in tribuna centrale i lavori sono ancora in corso, la cui conclusione è prevista per l’estate, ma potrebbe addirittura essere anticipata di qualche mese. La capienza dello stadio aumenterà e potrà ospitare fino a 21.873 spettatori.

Anche i lavori per la nuova tribuna centrale, però, sono stati finanziati in modo piuttosto insolito. La società, come proprietario dello stadio attraverso la Stadionbetriebs AG, ha venduto azioni sulla struttura a 4141 membri e sponsor, per un valore complessivo di 2,73 milioni di euro. L’Alte Försterei è così diventato, nel calcio professionistico tedesco, il primo stadio parzialmente in possesso dei propri tifosi.

Lo stadio non è però l’unico motivo di orgoglio per i tifosi dei Köpenicker. L’Union sta giocando molto bene ultimamente, seppure senza grandi nomi. Dopo quattro sconfitte nelle prime cinque partite, gli Eisernen si sono ripresi e hanno chiuso il girone di andata al settimo posto, a undici punti dalla zona retrocessione. La squadra dell’allenatore Uwe Neuhaus probabilmente non avrà niente a che fare né con la promozione, né con la retrocessione, ma questo è da considerarsi un successo per una società con un budget di molto inferiore rispetto a quello dell’Hertha.

Insomma, anche quest’anno non vincerà nessun trofeo, ma i motivi d’orgoglio sono tanti. Lo stadio di proprietà e la tifoseria molto calda aiuteranno la società a crescere ulteriormente e, forse, fra qualche anno vedremo un altro derby nell’Alte Försterei – questa volta in Bundesliga però.

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2 Commenti

  1. Comunque la tribuna centrale è stata ultimata e aperta al pubblico la settimana scorsa con la vittoria casalinga contro il Sandhausen per 3-1. È inoltre l’unico settore con posti a sedere, il resto sono solo posti in piedi. Per espresso volere dei tifosi e come unica società tedesca tra le prime due serie a non sottoscrivere il contestatissimo (da tutte le tifoserie tedesche) ‘protocollo sicurezza’. Atmosfera come negli anni ’70. Stadio letterlamente in mezzo alla foresta di Köpenick. Terzo tempo in allegria modello rugby dopo il match e assolutamente a prescindere dal risultato. Tra il pubblico numerosissima è la presenza di bambini, e questo la dice lunga sull’atmosfera che regna. Andare allo stadio dell’Union è un’esperienza affascinante e coinvolgente che consiglio a tutti, anche senza essere fanatici di calcio.

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