Arte e Cultura

Un reportage sulla Berlino degli emarginati

refugees berlin photo
Photo by ekvidi

Il razzismo non è scomparso nella Germania di oggi, tutt’altro: è un fenomeno in ascesa, che necessita di essere raccontato e documentato. É quanto si è proposto il fotografo italiano, che ha speso gli ultimi due mesi realizzando un progetto all’interno delle comunità di colore di Berlino. Un progetto che, oggi, potete aiutare a finanziare, andando sulla apposita pagina ospitata da Indiegogo (clicca qui).

“Id without colors”, questo il nome del reportage realizzato da Valsecchi, combina video e fotografia. La sezione fotografica immortala alcuni migranti con la carta d’identità bene in vista, che paiono quasi mettersi “a nudo” davanti all’obiettivo del fotografo; quella video, invece, raccoglie una serie di interviste in cui loro stessi raccontano il disagio e le difficoltà di una vita da emarginati a Berlino.

«Lo spunto per il progetto è stato ispirato da un fatto di cronaca», racconta Valsecchi. «Il 27 marzo 2012, la corte amministrativa di Koblenz, nella Germania dell’Ovest, ha respinto un reclamo di un cittadino tedesco di colore a cui era stato richiesto da parte della polizia ferroviaria di mostrare i propri documenti durante un viaggio in treno. I giudici hanno sentenziato che il colore della pelle può costituire un valido motivo per controllare i documenti d’identità».

Il razzismo non risparmia neppure Berlino, dove la povertà e la disoccupazione causano sempre più frequentemente intolleranza ed emarginazione. «La capitale tedesca è sempre più il centro di crescenti tensioni fra la popolazione locale e gli stranieri. In particolar modo nelle aree periferiche di Marzahn e Lichtenberg, dove una fetta consistente della popolazione è disoccupata», spiega Valsecchi. «Un ex portavoce del governo tedesco ha dichiarato recentemente che i turisti di colore dovrebbero considerare di evitare la parte est della città, dove il razzismo è molto vivo».

Di qui la necessità di testimoniare quello che sta avvenendo in città, attraverso le voci e i volti di chi è vittima del razzismo. «”ID—without colors” è un progetto video-fotografico che intende dare voce a coloro di cui non teniamo mai conto quando parliamo di razzismo, ovvero non noi stessi, non l’immigrato perfetto esempio d’integrazione, ma anche la persona comune, qualsiasi, che più di tutti subisce, senza potersi difendere, i soprusi del pregiudizio etnico», racconta Valsecchi.

Come detto, è possibile condividere, partecipare, dare suggerimenti e, perché no, sostenere il progetto, visitando l’indirizzo web www.indiegogo.com/idwithoutcolors.

Per il sito ufficiale di Riccardo Valsecchi, clicca qui. Qui sotto, invece, trovate una breve preview video del progetto.

Photo by ekvidi

Related Articles

Back to top button