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B come Berlino, i quartieri: Lichtenberg

di Gabriella Di Cagno

4) Lichtenberg (11. distretto, circa 280.000 abitanti)

Il villaggio che oggi corrisponde ad Alt-Lichtenberg è il centro storico di tutto il distretto e viene citato per la prima volta in un documento del 1288. Nel 1907 la zona venne urbanizzata ed ottenne il riconoscimento del diritto civico. Sviluppatosi fra il 1870 e il 1925 come area industriale, il quartiere perse questo carattere produttivo dopo la Wende, quando furono chiuse quasi tutte le fabbriche che erano state della DDR. Paradossalmente, dal 1991 ha sede in Hohenschönhausen l’impianto di produzione e di imbottigliamento della Coca-Cola (molti di voi ricorderanno la scena del film “GOOD BYE LENIN!” con la pubblicità della “bibita proibita” su uno striscione appeso ad un Plattenbau di Berlino Est).

Lichtenberg fu teatro di scontri fra lavoratori e “Freikorps” che portarono, nel marzo 1919, alla morte di 1200 persone, fra cui Leo Jogiches, rivoluzionario socialista e membro fondatore della Lega di Spartaco (poi Partito Comunista Tedesco) insieme a Rosa Luxemburg. Di questo eccidio resta un monumento in omaggio alle vittime (Blutmauer, Memoriale dei Socialisti) nel vecchio cimitero.

Edilizia residenziale in Landsberger Allee
Edilizia residenziale in Landsberger Allee
Foto: Gabriella Di Cagno

La Seconda Guerra Mondiale lasciò un segno profondo: dopo i bombardamenti rimanevano in piedi solamente la metà degli edifici. Da qui la necessità di veloce ricostruzione che, negli anni della DDR, ha avuto come conseguenza la realizzazione di caseggiati popolari (Plattenbauten). Il carattere anonimo dell’edilizia residenziale viene neutralizzato qua e là con vere e proprie opere di “street art”, oggetto di incarichi ufficiali (cfr. oltre “DA VEDERE“).

Edilizia residenziale in Landsberger Allee
Edilizia residenziale in Landsberger Allee Foto: Gabriella Di Cagno

Nel 1979, durante la DDR, venne istituito il nuovo quartiere di Marzahn, al quale furono attribuiti diversi “Ortsteile” già appartenenti a Lichtenberg, ovvero Mahlsdorf, Kaulsdorf, Biesdorf, Marzahn e Hellersdorf.

Attualmente l’intero distretto include dieci “Ortsteile”*, le cui origini e il cui sviluppo storico variano da quelli di villaggio residenziale, insediamento industriale, alloggi popolari per lavoratori… e la cui eterogeneità costituisce un variegato insieme, oggi in via di sempre maggiore attrattiva residenziale.

*(Malchow • Wartenberg • Falkenberg • Neu-Hohenschönhausen • Alt-Hohenschönhausen • Fennpfuhl • Lichtenberg • Rummelsburg • Friedrichsfelde • Karlshorst)

Industriegebiet in Landsberger Allee
Industriegebiet in Landsberger Allee Foto: Gabriella di Cagno

La vita quotidiana

“Lichtenberg. Der familienfreundliche Bekirk” recita il titolo della brochure pubblicata e diffusa dal Bezirksamt Lichtenberg. La popolazione del distretto corrisponde a quella di una città di medie dimensioni e può contare su un buon livello di servizi, inclusi quelli rivolti all’integrazione. Poco meno di 34.000 abitanti sono stranieri, con una percentuale di oltre il 12% della popolazione residente. Tra questi, molti vietnamiti.

Come in molti quartieri dell’Est, il partito populista e xenofobo “Alternative für Deutschland“ (AfD) conta anche qui una discreta percentuale di sostenitori. A giudicare dall’offerta di strutture e attività del Comune, sembra che Lichtenberg faccia aperta concorrenza ad altri quartieri per famiglie della città: asili, Kindertagesstätten, Tagesmütter und Tagesväter, Spielplätze, Kindertagesstätten, scuole, piscine, associazioni sportive, spazi per giovani ed anziani, teatri, biblioteche, parchi… e, naturalmente, l’onnipresente ottima rete di trasporto pubblico.


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Diverse linee di bus, tram, metropolitana e una importante stazione ferroviaria storica: la “porta d’Oriente” in Berlino. Fino all’inizio degli anni 2000 e fino all’inaugurazione dell’attuale Hauptbahnhof in Mitte (2006), la stazione ferroviaria di Lichtenberg era il principale scalo berlinese per l’Europa orientale. Da qui partiva il mitico Sibirjak, il treno passeggeri che copre tuttora la tratta Berlino – Novosibirsk, collegando Germania, Polonia, Bielorussia, Russia e Kazakistan.

Dell’atmosfera sovietica ai tempi della DDR qualcosa è rimasto anche nel settore alimentare: il pannello pubblicitario dell’intermarkt russo “Stolitschniy” in caratteri cirillici campeggia nella Landsberger Allee 116, proprio di fronte al drive-in del colosso americano Burger King, uno di qua e uno di là dalla strada, quasi come se tra questi ci fosse il Muro.

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Intermarkt russo “Stolitschniy”: Landsberger Allee 116 Foto: Gabriella Di Cagno
Burger King drive in
Il drive-in di Burger King Foto: Gabriella Di Cagno

Gli animalisti troveranno nel quartiere di Falkenberg un punto di grande interesse e soddisfazione: nel 2001 ha aperto qui il più grande rifugio per animali d’Europa, il Tierheim Berlin (Hausvaterweg 39 13057 Berlin).

Tierheim in Berlin-Falkenberg
Tierheim in Berlin-Falkenberg
Foto: Gabriella di Cagno

Il fabbricato, con i suoi annessi, si estende su una superficie di sedici ettari, circondato da campi e spazi verdi. Ogni anno vengono accolti o curati (e possibilmente dati in adozione) circa dodicimila animali fra cani, gatti, uccelli, conigli, criceti, maiali, rettili, scimmie, polli e altro. La complessa gestione è affidata all’associazione di volontari Tierschutzverein für Berlin e.V., che si avvale anche del contributo di collaboratori esterni per intrattenere specialmente i cani ed i gatti, e si finanzia esclusivamente con le quote sociali o con donazioni.

DA VEDERE

Dal Medioevo al contemporaneo:

Parrocchiale evangelica in Möllendorffstraße

Nota come Dorfkirche, la piccola chiesa del sec. XIII è rimasta „intrappolata“ su un’isola pedonale fra le due corsie della Möllendorffstraße

Parrocchiale evangelica in Möllendorffstraße
Parrocchiale evangelica in Möllendorffstraße Foto: Gabriella Di Cagno

Municipio in Möllendorffstraße

L’imponente Rathaus venne edificato in stile neogotico nel 1898 da ignoto architetto.

Rathaus Möllendorffstraße
Municipio in Möllendorffstraße
Foto: Gabriella Di Cagno

Memoriale dei Socialisti (Revolutionsdenkmal)

Memoriale e luogo di sepoltura situato all’interno del Cimitero centrale di Friedrichsfelde. Realizzato nel 1926 su progetto di Mies van der Rohe, il monumento rendeva omaggio ai socialisti uccisi, principalmente nei disordini del marzo 1919, come Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, che qui erano sepolti. Venne letteralmente raso al suolo nel 1935 per ordine delle autorità nazionalsocialiste, che spianarono il terreno dopo aver divelto le sepolture dei due rivoluzionari. Nel 1982 venne costruito l’attuale monumento con lapide commemorativa, in luogo di quello distrutto.
Zentralfriedhof Friedrichsfelde, Gudrunstraße 20

La centrale elettrica Klingenberg

Costruita nel 1925/1926 su progetto tecnico del Prof. Dr. Georg Klingenberg, all’epoca era la più grande centrale elettrica d’Europa.
Köpenicker Chaussee 42, (Ortsteil Rummelsburg)

“Totem mural”, pittura murale del duo artistico americano JBAK (James Bullough & Addison Karl) nella Landsberger Allee 228 B (Iniziativa Lichtenberg Open ART 2014 by Howoge – Wohnungsbaugesellschaft mbH)

FONTI e approfondimenti

Jürgen Hofmann, Lichtenberg: Kurze Geschichte eines Berliner Bezirks, 2013
Bezirksamt Lichtenberg von Berlin, Der Bezirk Lichtenberg
Travelguide World
Zu Besuch in Europas größtem Tierheim in Märkische Allgemeine, 11 April 2018

B come Berlino, i quartieri

La rubrica B come Berlin intende dare ai nuovi berlinesi le informazioni sui dodici distretti e vari quartieri che formano la città metropolitana di Berlino. Una breve presentazione attraverso attualità, storia, cultura, senza pretese di esaustività, di analisi socio-antropologiche, ma anche senza tabù. Con immagini originali e sopralluoghi. E talvolta anche raccontini divertenti.

Note sull’autrice: Gabriella Di Cagno (Bari 1961) si è trasferita a Berlino nel 2007. È autrice con Simone Buttazzi del manuale “Tutti a Berlino. Guida pratica per italiani in fuga, 2.a ed. 2014” ed è co-fondatrice della associazione Apulier in Berlin.

Collabora dal 2014 con Il Mitte, dove ha pubblicato alcuni contributi di utilità per l’orientamento dei neo-berlinesi.

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