I quartieri di Berlino: Dahlem

Dahlem
Bodo Kubrak, CC0, via Wikimedia Commons

 

Informazioni fondamentali

Distretto: Steglitz-Zehlendorf
Dimensioni: 8,39 km²
Abitanti: 15.796
Affitto medio:  10,70 €/m²
Stazioni principali: Breitenbachplatz, Podbielskiallee, Dahlem-Dorf, Thieplatz, Oskar-Helene-Heim
Linee: U-Bahn (U3), Bus

 

di Emanuela Barbiroglio

La storia: uno spicchio di Germania a Berlino

Nel 1900 il quartiere venne ripensato con lo scopo di creare una vera e propria colonia per ricchi, fatta di villette. L’idea era affiancata da quella ben più ambiziosa di farne un luogo speciale per la scienza, la “Oxford tedesca” (Deutsches Oxford) dei progetti di Friedrich Theodor Althoff. Questi volle trasferire qui il giardino botanico di Berlino e dare nuova vita alla zona.

Dal 1905 la S-Bahn fu ampliata e cambiò tutto quando nel 1920 il villaggio venne inglobato nella cosiddetta Groß-Berlin. Nel 1933 fu cancellato l’organismo di amministrazione del quartiere, in nome delle leggi che lo volevano direttamente controllato dal Ministero prussiano delle finanze e agricoltura. Nel 1911, con il sostegno di Adolf von Harnack, nacque la Società Kaiser Wilhelm per l’Avanzamento delle Scienze (KWG, Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften), con il compito di promuovere l’avanzamento scientifico e rendere indipendente la ricerca scientifica dallo stato.

Con l’ascesa al potere del nazionalsocialismo, fu espropriata e demolita la casa della famiglia Wertheim e ne furono costruite di nuove, tra cui quella per Leni Riefenstahl, la regista tanto amata da Hitler. Dopo il 1933, la maggior parte degli abitanti di Dahlem apparteneva alla classe dirigente e occupava le ville espropriate ai ricercatori meno obbedienti.

Durante la Guerra Fredda, Dahlem fece parte del settore americano di Berlino Ovest.

Vivere a Dahlem

Berlino, poco prima di Wannsee e Potsdam, nasconde un angolo bucolico, dove il caos e il traffico dei quartieri centrali rimangono solo un ricordo e dove sembra di approdare in un altro mondo: laghi e fiumi, castelli, antiche ville residenziali, sentieri fra i boschi, foreste e giardini compongono un quadro davvero unico.

Dahlem è situata ad una mezz’ora scarsa dal centro e viverci permette di non rinunciare al vantaggio di un’esistenza tranquilla, in una campagna di lusso che pochi possono permettersi. Essenzialmente questo quartiere è un villaggio e la stazione di Dahlem-Dorf non manca di comunicarcelo non appena ci si arriva.

Non solo facoltosi tedeschi. Qui sono moltissimi anche gli studenti, grazie alla presenza della Freie Universität. Fondata nel 1948 per iniziativa di alcuni accademici guidati da Ernst Reuter, per rispondere provocatoriamente alle restrizioni imposte alla Humboldt, ha ricevuto il premio come “International Network University” ed è oggi la più grande, per numero di iscritti, delle quattro università di Berlino.

Dahlem
Bodo Kubrak, CC0, via Wikimedia Commons

Imperdibile la Philologische Bibliothek, il più moderno degli edifici del campus: progettata dal famoso architetto Norman Foster e inaugurata nel 2005, ha la forma di un cervello umano ed è perciò detta “The Brain”. Detiene 700.000 volumi.

L’università non è però l’unico centro da cui promana la cultura: moltissimi sono gli istituti scientifici, dall’istituto archeologico a quello della genetica molecolare e molti altri ancora. Qui chiamati tutti a raccolta, nel “quartiere della conoscenza”.

Cosa fare e vedere a Dahlem

* Museen Dahlem – Kunst und Kulturen der Welt: un intero complesso di musei dedicati all’antropologia, dove trovano spazio tutte le sfaccettature della cultura europea e non solo, ma anche bellissime collezioni provenienti dal Pacifico, dal Sudamerica, dall’Africa, dall’Asia. Il museo etnologico ci porta in giro per il mondo coi manufatti e le opere d’arte più antichi di ogni continente. Da non perdere la Geldkammer, colma di oggetti completamente d’oro e l’esposizione di strumenti musicali.

* Botanischer Garten und Botanisches Museum: una visita al giardino botanico è perfetta anche d’inverno, perché ci si può riscaldare nelle grandi serre, tra palme, bambù, rododendri, camelie, cactus, orchidee… qui non manca nulla e tutto è meraviglioso. Il Botanische Museum illustra la crescita delle piante tramite modelli e illustrazioni.

Dahlem giardino botanico
Giardino botanico di Dahlem. Daderot, Public domain, via Wikimedia Commons

* Domäne Dahlem: museo dedicato alla vita agricola, ultima incarnazione di un’autentica fattoria prussiana; perfetto per una gita con i vostri bambini.

* Jagdschloss Grunewald: incantevole ex riserva di caccia, nonché uno degli storici palazzi prussiani appartenuti alla dinastia degli Hohenzollern. Nel 1932, quello che poi divenne il museo più antico della città, fu trasformato in una galleria d’arte. Due terzi della foresta furono distrutti durante la guerra, ma dal 1949 il bosco è stato riforestato, piantando più di 20 milioni tra conifere e latifoglie. Un luogo che assunse un significato particolare per i Wessi quando venne eretto il muro, perché per loro divenne l’unica zona verde. Dal 1990 i castelli sono patrimonio dell’umanità UNESCO.