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Un bordello pubblico per Schöneberg, la proposta di un prete

[© Simplifica on Flickr / CC BY-SA 2.0]
Simplifica on Flickr / CC BY-SA 2.0]

La Kurfürstenstraße è un viale tristemente noto per essere luogo di spaccio e di prostituzione da quasi un secolo. Anche chi non ha mai vissuto a Berlino, spesso conosce la storia della babystrich, e dei suoi dintorni, perché qui si prostituiva la giovanissima Christiane Vera Felscherinow.

Oggi la situazione non è migliorata e il viale è ancora costellato da giovani donne, soprattutto dell’est, che costellano i marciapiedi giorno e notte e che non solo si dimostrano aggressive con le colleghe, ma praticano anche prezzi di dumping, obbligando gran parte della prostituzione ad allargare la zona di lavoro, ora diffusa fino a Winterfeldtstraße.

Una prima soluzione a questo, e alle tante altre problematiche causate dalla prostituzione di strada nel quartiere di Schöneberg, arriva inaspettatamente da un pastore, Andreas Fuhr. Il prete 63enne, infatti, ha avviato la proposta per l’apertura di un bordello comunale, per evitare che le prostitute svolgano il loro lavoro in pubblico.

“Non possiamo accettare che servano i loro clienti sulle panchine dei parchi e dei campi da gioco – ha dichiarato il religioso – e vietare loro di prostituirsi non è possibile. C’è bisogno di un rifugio discreto“. Il dettaglio più innovativo sta proprio nell’idea che il bordello sia comunale. I privati, secondo Fuhr, tenderebbero infatti a proporre prezzi troppo elevati per l’affitto di stanze: “In un ente del comune, i prezzi delle camere sarebbero appropriati e, inoltre, si potrebbe pensare di avere un dipendente del dipartimento della salute per dare consigli alle prostitute”.

Sia i politici locali che gli abitanti del quartiere sembrano tutti concordare con l’idea proposta dal pastore Fuhr. Anja Kofbinger, portavoce per le politiche femminili dei Verdi, afferma che l’idea le sembra buona, “tuttavia non sarebbe sicuro proporre il metodo a tutte le donne, poiché molte di loro non vogliono avere nulla a che fare con l’autorità pubblica“.

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