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Sempre più viaggiatori “in nero” a Berlino: che sia (anche) colpa nostra?

© Kai Schreiber / CC BY SA 2.0
© Kai Schreiber / CC BY SA 2.0

Li chiamano Schwarzfahrer, viaggiatori in nero. Ma il razzismo non c’entra (quasi mai). Rientrano in questa categoria tutti coloro che utilizzano i mezzi pubblici senza biglietto: in Italia li chiameremmo abusivi, o evasori. Ora, secondo la BVG, che a Berlino gestisce la metropolitana, i tram e gli autobus, il numero di Schwarzfahrer nella capitale tedesca è aumentato ancora.

I dati rivelati ieri dalla compagnia parlano chiaro: l’anno scorso, sul totale delle ispezioni effettuate, il 4,5% dei viaggiatori era stato trovato senza biglietto valido; quest’anno, la percentuale è salita al 5,2%. Nel 2008 era il 3,8%, nel 2007 il 3,3%. Una crescita che prosegue costante ormai da diversi anni.

I numeri relativi al 2012, specifica BVG, potrebbero essere stati influenzati da alcuni fattori, tra cui anche la diminuzione generale della quantità di controlli, dovuta alla rottura del contratto con una delle società che si occupavano della verifica dei biglietti. Tuttavia, la crescita è innegabile: uno su venti, oggi, viaggia senza pagare.

L’assenza dei tornelli all’ingresso della U-Bahn, a Berlino, è una delle cose che colpisce di più le persone appena arrivate dall’Italia. Nel Belpaese negli ultimi anni c’è stata un’intensificazione dei controlli e la costruzione di “barriere” più rigide e difficili da oltrepassare. Da qualche settimana, in alcune stazioni di Milano, bisogna addirittura re-inserire il biglietto a fine corsa per poter uscire dalla stazione.

Interventi che si sono resi necessari per la straordinaria quantità di persone che utilizzavano i mezzi “in nero”. Ancora oggi, sulla linea ferroviaria Milano-Mortara, i non paganti sono il 21 per cento (dati Trenord 2012), mentre la romana Atac ammette la possibilità che più del 30 per cento dei viaggiatori utilizzi i mezzi di superficie della Capitale senza biglietto.

Dati che fanno impallidire il “piccolo” 5 per cento registrato nel 2012 a Berlino. Eppure, comprensibilmente, la BVG ha intenzione di dare un giro di vite ai controlli contro gli Schwarzfahrer. A partire dal gennaio del 2013, un centinaio di nuovi controllori sarà operativo sulle principali linee metropolitane, così come sugli affollatissimi autobus 100 e 200.

Speriamo che l’aumento degli abusivi non costringa Berlino a costruire tornelli, muri, barricate all’ingresso delle U-Bahnhöfe. La città, in questo modo, perderebbe una delle caratteristiche che la rendono tanto accogliente e ospitale nei confronti di chi viene qui per la prima volta (un po’ come il fatto di lasciare la merce esposta fuori dalle vetrine dei negozi, in strada).

Tutti l’abbiamo notato con piacere, la prima volta. Ora tocca a noi preservare questa particolarità: anche perché, bisogna dirlo, l’aumento degli abusivi è coinciso con la crescita esponenziale del numero di immigrati – italiani, greci, spagnoli, polacchi, turchi, asiatici – sbarcati a Berlino negli ultimi 3-4 anni.

Un caso? Difficile dirlo, dal momento che non esistono dati pubblici sulla nazionalità e sulla provenienza geografica dei contravventori. Tuttavia, il sospetto viene. Che i tedeschi berlinesi, d’un tratto, abbiano deciso di viaggiare a sbafo, pare infatti alquanto improbabile. Nel dubbio, sentiamoci un po’ in colpa. E se conosciamo qualche amico che non vuole pagare il biglietto, costringiamolo a farlo.

(N.S.)

 

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4 Commenti

  1. Mmmm in effetti i dati sembrano suggerire che gli immigrati siano una delle variabili che influenza l’aumento degli Schwarzfahrer, anche se a dirla tutta io a Berlino credo di non aver mai viaggiato, in più di due anni qui, con un biglietto non valido… e se è successo è stato perché avevo toppato direzione e mi sono fatto prendere dal panico come le formiche quando gli scoperchi il formicaio! -.- In quanto romano sono ben contento di pagare i salatissimi biglietti ed abbonamenti della BVG, perché i trasporti di Berlino offrono un servizio puntuale e serio che merita il mio denaro. Differente il discorso a Roma, in cui quando vado pago il biglietto solo perché, ingenuamente, spero che il mio contributo, assieme a quello di eventuali altri ovviamente, porti ad un miglioramento, giacché il servizio di ATAC per Roma farebbe pena anche se fosse effettuato a titolo totalmente gratuito.

    Un saluto,
    Andrea

  2. Le ferrovie italiane non hanno ragione di lamentarsi…ancor di più sulla Milano Mortara: a me capita , per principio di acquistare e obliterare il biglietto a fine corsa, perchè spesso si trovano biglietterie chiuse e/o obliteratrici guaste ( non una, ma tutte quelle di una stazione)..Pur di non viaggiare a sbafo vado in testa al treno dove il controllore alcune volte mi dice che non ha tempo per compilarmi un biglietto….come se il suo stipendio venisse gratis et amore dei

  3. Senza biglietto viaggerai tu e qualche tuo amico italiano. Per fortuna conosco soltanto una categoria di italiani onesti e lavoratori qui a Berlino. Non posso dire lo stesso di tanti tedeschi.

  4. bhe che dire..sono uno studente a Berlino! Ho pagato volentieri per il semesterticket.. A roma, spendere quei soldi per un servizio poco efficace, non ne vale proprio la pena!!

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