Berlino piange Peter Fechter: una strada lo ricorderà
di Valerio Bassan
Silenzio. Testimonianza. Commozione. Ieri è stato un giorno di triste celebrazione a Berlino: il 13 agosto di 51 anni fa, infatti, cominciava la costruzione del Muro, che divise la capitale tedesca per ventotto lunghissimi anni. Un ricordo indelebile per la città ed i suoi abitanti.
A tenere banco, sui giornali di oggi, è proprio la questione della memoria. Il Berliner Morgenpost ha indetto una petizione perché la Zimmerstraße, a pochi passi da Checkpoint Charlie, cambiasse nome in ricordo di Peter Fechter, ucciso dai soldati mentre cercava di entrare a Berlino Ovest.
Era il 17 agosto del 1962 quando Fechter, giovane muratore residente nella DDR, decise di tentare la sorte, scavalcando il Muro per entrare a Berlino Ovest insieme ad un amico, Helmut Kulbeik. Dopo aver superato la prima barriera ed aver solcato correndo a perdifiato la “striscia della morte”, i due vennero avvistati dalle guardie mentre tentavano di scavalcare il secondo muro, alto all’incirca due metri.
I soldati di frontiera cominciarono a sparare: Kulbeik, il primo ad arrampicarsi, riuscì ad evitare i proiettili, mentre Fechter fu ferito al bacino e ricadde all’indietro. Nessuna delle guardie prestò soccorso al ragazzo, che venne lasciato morire dissanguato sotto gli occhi di tutti – cittadini, militari e giornalisti.
Nel punto esatto in cui morì sorge oggi una stele, eretta nel 1990. Ieri il sindaco Klaus Wowereit, il Ministro degli Interni Frank Henkel ed altre personalità cittadine hanno voluto rendere omaggio a Fechter, divenuto negli anni uno dei simboli della “crudeltà” del Muro.
Wowereit ha accolto con favore la proposta del Morgenpost, così come la CDU: a questo punto, la Peter-Fechter-Straße dovrebbe nascere nelle prossime settimane. Intanto, lunedì mattina, alcune centinaia di persone hanno assistito alla consueta preghiera annuale in ricordo delle vittime del Muro, nella Kapelle der Versöhnung di Bernauer Straße.