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Berlino vuole diventare “a impatto zero” entro il 2050

[© sludgeulper on Flickr / CC BY-SA 2.0]
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Berlino ha un eco-sogno: diventare “climaticamente neutrale” entro il 2050. L’obiettivo è quello di ridurre le proprie emissioni di gas serra del 70 per cento, passando dalle attuali 7 tonnellate/anno pro capite a meno di due tonnellate. Per questo, il Senato ha incaricato un team di studiosi del PIK (Potsdam Institut für Klimafolgenforschung) perché sviluppi una serie di progetti implementabili a partire dai prossimi anni.

“Berlino deve diventare una città ad elevata efficienza energetica, in grado di svilupparsi nella direzione dell’innovazione e della protezione e di fornire garanzia degli investimenti dei cittadini e dello Stato”, ha spiegato il senatore allo Sviluppo Urbano Michael Müller (SPD). “Non si tratta solo di contribuire alla “transizione energetica” in Germania: noi vogliamo prenderci carico delle nostre responsabilità per il futuro e dare a tutti il buon esempio”.

Anche secondo Hans Joachim Schellnhuber, direttore del PIK, la sperimentazione della capitale tedesca potrebbe diventare un modello per altre città: “L’Europa e il mondo intero stanno monitorando la nostra metropoli. Perché Berlino diventi pioniera della neutralità climatica, allora lo stato deve agire di concerto con le autorità locali”.

Da qui alla fine dell’anno, il team di ricercatori di Potsdam svilupperà una serie di proposte concrete, che saranno poi discusse nel Senato berlinese. Le iniziative riguarderanno senz’altro il miglioramento degli edifici e della loro efficienza energetica, uno dei grandi punti deboli della città. Altri progetti potrebbero coinvolgere invece il settore del trasporto pubblico e privato e l’utilizzo delle energie rinnovabili.

Centrale sarà anche la cooperazione: sia con i cittadini e le comunità locali, che saranno parte attiva dei progetti, sia con le istituzioni che governano le aree limitrofe, ad esempio il Land del Brandeburgo. “Affinché Berlino centri l’obiettivo, sarà necessaria la partecipazione di tutti. Sappiamo quanto il nostro piano sia ambizioso e ‘visionario’. Se dovessimo farcela, però, sarebbe una pietra miliare non solo per la Germania, ma anche per il resto del mondo”, ha concluso Müller.

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