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Attacchi incendiari a Berlino: 90 auto bruciate quest’anno

Photo by Marco_Broscheit

Sono più di novanta le auto bruciate quest’anno a Berlino, in base a una stima che la polizia locale ha effettuato fermando i calcoli all’inizio di maggio.

Il portavoce delle forze dell’ordine, Thomas Neuendorf, ha dichiarato alla stampa che almeno in venti casi la matrice è da considerarsi politica. Sono infatti state rese note dalla polizia rivendicazioni che si riferivano agli episodi come ad azioni “contro la repressione governativa”.

L’anno scorso le auto bruciate sono state 179, un dato considerato comunque basso rispetto alla cronaca degli ultimi dieci anni. Dal 2008, in particolare, non è passato un solo anno senza che si verificassero incidenti di questo tipo. L’anno peggiore è stato il 2011, quando 403 auto in totale sono state date alle fiamme, prevalentemente in seguito a “semplici” atti vandalici, come dichiarato dalla polizia. L’anno che ha invece registrato più episodi di attacchi “ideologici” contro la proprietà è stato invece il 2009, con un risultato finale di 145 azioni definite politiche e sfociate nella distruzione di auto in segno di protesta contro il fenomeno della gentrificazione.

Reazioni radicali alla gentrificazione sono anche le azioni incendiare compiute a Berlino a febbraio di quest’anno, in particolare a Potsdamer Platz e nel quartiere di Neukölln, dove, a parte le auto, sono state danneggiate anche diverse vetrine.

In quella circostanza, infatti, la rivendicazione è arrivata da un gruppo autodefinitosi “the Klaus Jürgen Rattay Commandos“, dal nome di uno squatter di Berlino ovest ucciso dalla polizia nel 1981. Lo stesso messaggio stigmatizzava la gentrificazione dei due quartieri.

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