Francoforte – Finalmente si ha una data per il processo di Federico Annibale, il ragazzo italiano arrestato durante le proteste svoltesi il giorno dell’inaugurazione del nuovo grattacielo della BCE.
Sarà il 3 giugno, cioè a quasi due mesi e mezzo di distanza dall’arresto e quindi anche dopo quasi due mesi e mezzo di carcere per il ragazzo italiano.
I capi di accusa contemplato i reati di aggressione (gefährliche Körperverletzung) e di disturbo della quiete (Landfriedensbruch). Secondo gli inquirenti il giovane avrebbe preso parte agli scontri con le forze dell’ordine la mattina presto del 18 marzo lanciando pietre e bottiglie.
Il gruppo No Troika, parte della lega che organizza Blockupy, ha già chiamato ad una manifestazione di solidarietà, così come solidarietà “virtuale” è arrivata e continua ad arrivare da tutto il mondo.
In internet l’ashtag #freefede ha raccolto le adesioni di attivisti ma anche intellettuali importanti come Noam Chomsky ergendolo a simbolo della repressione contro i movimenti sociali.
Ora non resta che attendere l’esito del processo, ma il polverone sollevato sui media dopo la giornata di protesta – basti pensare che la CDU in vista delle prossime elezioni cittadine vorrebbe vietare che Blockupy si svolga di nuovo – non lascia presagire nulla di nuovo. L’immagine, del tutto irreale e esagerata, di una città messa a ferro e fuoco purtroppo sembra ora chiedere una vittima sacrificale che lavi via l’onta e, a Federico Annibali, a prescindere dalla sua colpevolezza o meno, sembra essere toccata la parte meno desiderabile in questo spettacolo.
[ale.gra]
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