Rifugiati siriani in Germania: sospese per il momento le richieste di asilo
La caduta del regime di Assad in Siria ha sollevato interrogativi sul futuro dei rifugiati siriani in Germania, così come nel resto d’Europa. Molte delle persone intervistate durante i festeggiamenti in strada hanno espresso sentimenti di gioia all’idea di poter ritornare in patria e riabbracciare i propri cari, ma la situazione rimane incerta, così come lo status di coloro che risultavano rifugiati perché provenienti da un Paese in guerra o soggetti alle persecuzioni politiche del proprio regime. L’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (BAMF) ha temporaneamente sospeso le decisioni sulle domande di asilo dei siriani ancora in lavorazione, data l’impossibilità, per il momento, di ottenere un quadro chiaro della situazione politica nel Paese. Questa misura, che pure è simile ad altre prese in Europa in questi giorni, non si applica alle procedure relative al trattato di Dublino nelle quali un altro stato membro dell’UE sia responsabile per l’esame della richiesta di asilo.
47.000 richieste di asilo ancora pendenti
Questa scelta riguarderà la lavorazione oltre 47.000 domande di asilo di cittadini siriani ancora non elaborate, di cui 46.081 sono prime richieste. Queste non verranno rifiutate, ma semplicemente scenderanno nella scala di priorità della lavorazione, mentre il BAMF darà momentaneamente la precedenza ad altre richieste, in attesa che la situazione siriana divenga più chiara, con la formazione di un governo e un’analisi della situazione sul territorio nazionale. La Siria rappresenta da anni uno dei principali paesi di origine dei richiedenti asilo in Germania ed è diventata il Paese simbolo della politica di accoglienza tedesca, fin da quando, durante la crisi del 2015, l’allora Cancelliera Angela Merkel decise di accogliere un milione di rifugiati.
Al momento, i ribelli guidati dal gruppo islamista Haiat Tahrir al-Sham hanno preso il controllo di Damasco, ponendo fine al governo ventennale di Assad. L’ex dittatore è fuggito in Russia, dove ha trovato asilo insieme alla sua famiglia. Lo scopo di questa momentanea sospensione delle pratiche di asilo è, evidentemente, quello di capire se la Siria sarà un paese più sicuro per i propri cittadini dopo questo cambiamento di regime.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, a fine ottobre 2022 vivevano in Germania 974.136 persone di origine siriana. Di queste, 5.090 erano richiedenti asilo riconosciuti, 321.444 avevano lo status di rifugiato e 329.242 godevano di “protezione sussidiaria”. I siriani continuano a rappresentare il gruppo più numeroso di richiedenti asilo anche nel 2023, con 74.980 domande presentate nei primi dieci mesi dell’anno.
Siriani in Germania: CDU propone di incentivare i rientri, il Ministero dell’interno invita alla cautela
La Ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD) ha sottolineato la necessità di adattare la prassi decisionale del BAMF alla nuova situazione, avvertendo contro speculazioni premature sul rimpatrio dei richiedenti asilo siriani. Ha precisato che lo status di protezione può essere revocato solo se la situazione nel paese d’origine migliora in modo permanente. Questo significa che, nonostante la caduta del regime di Assad, non ci sarà un rimpatrio immediato dei rifugiati siriani finché non ci sarà una chiara e duratura stabilità in Siria. Le dichiarazioni della ministra potrebbero essere lette come una implicita risposta ad alcuni esponenti della CDU, che si sono affrettati a parlare di rimpatri, non appena si è diffusa la notizia della caduta di Assad. In particolare, il deputato CDU ed ex ministro della sanità Jens Spahn, in un’intervista rilasciata lunedì a RTL/ntv, ha proposto di organizzare immediatamente voli charter per tutti i siriani che desiderassero ritornare in patria e di fornire loro un bonus di “avvio” alla nuova vita in patria equivalente a 1.000 euro in contanti.
I rappresentanti di SPD e Verdi, invece, invitano alla cautela, sottolineando l’incertezza della situazione e i potenziali rischi legati ai gruppi islamisti al potere, dei quali si saprebbe ancora troppo poco.
La caduta del regime di Assad ha aperto un nuovo capitolo nella crisi siriana, ma la strada verso la stabilità e la sicurezza è ancora lunga. Le decisioni prese dai paesi europei sull’accoglienza dei rifugiati avranno un impatto significativo sulla vita di migliaia di persone e richiederanno un attento monitoraggio e adeguamento in base all’evolversi della situazione.