Scholz e Trump trovano terreno comune: no ai missili Taurus per l’Ucraina
Se glielo avessero chiesto anche solo un anno fa, probabilmente il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) non avrebbe indicato Donald Trump fra gli statisti con i quali poter individuare una linea comune sul conflitto in Ucraina. Eppure, in una congiuntura storica che ha disintegrato i blocchi monolitici in una miriade di interessi sovrapposti, è esattamente quello che sta accadendo. Scholz, nell’ultima settimana, ha ribadito la sua contrarietà all’invio di missili da crociera Taurus all’Ucraina, caldeggiata invece dall’opposizione cristiano-democratica, trovando sostegno proprio nella posizione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
Durante la presentazione del programma elettorale della SPD, Scholz ha definito “errata” la scelta di fornire al governo di Kyiv armamenti in grado di colpire il territorio russo, sottolineando i rischi di un’escalation del conflitto che potrebbe avere conseguenze gravissime in Europa.
Scholz boccia i Taurus, Trump boccia le politiche di Biden in Ucraina
Scholz ha fatto riferimento alle recenti dichiarazioni di Trump, che ha criticato la decisione del presidente Biden di consentire all’Ucraina l’uso di armi occidentali a lungo raggio contro obiettivi in Russia. Trump ha lasciato intendere l’intenzione di revocare questa decisione dopo il suo insediamento a fine gennaio e, forse per la prima volta, si è trovato in accordo con Scholz. I due arrivano a questa conclusione da posizioni diverse: Trump da una storica vicinanza a Putin, che alcuni considerano addirittura una posizione subalterna, Scholz da quella posizione moderata e “attendista” che punta a prevenire un’escalation e che i suoi detrattori criticano come colpevolmente “tiepida”. Il risultato finale, tuttavia, è lo stesso: entrambi i leader non vedono di buon occhio il fatto che l’Ucraina sia messa in condizioni di lanciare attacchi che colpiscano nel territorio della Russia.
Scholz potrebbe incontrare Trump prima della fine del mandato
Il cancelliere si è mostrato ottimista riguardo alla possibilità di una linea comune con Trump sulla questione ucraina. Durante la prima telefonata fra i due dopo le elezioni americane, Scholz ha espresso il desiderio di incontrare il presidente eletto poco dopo l’insediamento, non escludendo una visita prima delle elezioni parlamentari anticipate del 23 febbraio. Il cancelliere ha sottolineato l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo con la futura amministrazione statunitense, auspicando una cooperazione più stretta per affrontare le sfide globali.
Al momento, Scholz non ha ancora ricevuto un invito per la cerimonia di giuramento di Trump del 20 gennaio. La decisione di Trump di invitare il presidente cinese Xi Jinping al suo evento inaugurale ha suscitato grande interesse nella comunità internazionale. Sebbene non sia una pratica comune per i presidenti americani invitare leader stranieri a tali eventi, una portavoce ha confermato che Trump ha esteso l’invito al leader cinese e ad altri capi di Stato e di governo, senza però fornire ulteriori dettagli sui paesi coinvolti.
Il cancelliere si è mostrato ottimista riguardo alla possibilità di una linea comune con Trump sulla questione ucraina. Durante la prima telefonata fra i due dopo le elezioni americane, Scholz ha espresso il desiderio di incontrare il presidente eletto poco dopo l’insediamento, non escludendo una visita prima delle elezioni parlamentari anticipate del 23 febbraio. Il cancelliere ha sottolineato l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo con la futura amministrazione statunitense, auspicando una cooperazione più stretta per affrontare le sfide globali.
Al momento, Scholz non ha ancora ricevuto un invito per la cerimonia di giuramento di Trump del 20 gennaio. La decisione di Trump di invitare il presidente cinese Xi Jinping al suo evento inaugurale ha suscitato grande interesse nella comunità internazionale. Sebbene non sia una pratica comune per i presidenti americani invitare leader stranieri a tali eventi, una portavoce ha confermato che Trump ha esteso l’invito a Xi e ad altri capi di Stato e di governo, senza però fornire ulteriori dettagli sui paesi coinvolti.