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Raffinerie tedesche ancora in parte di proprietà russa: il caso Roseneft

Il governo tedesco sta intensificando le pressioni sulla compagnia petrolifera statale russa Rosneft affinché ceda rapidamente le proprie quote nelle raffinerie tedesche, tra cui la PCK di Schwedt, in Brandeburgo – una struttura di fondamentale importanza per l’approvvigionamento di carburante nel nord-est del Paese. Il Segretario di Stato Michael Kellner ha sottolineato i rischi per la sicurezza nazionale derivanti dalla presenza di aziende russe in settori strategici, esortando Rosneft a trovare un acquirente per le sue quote e paventando la possibilità di un intervento diretto del governo in caso contrario.

Roseneft è ancora proprietaria di quote in diverse raffinerie tedesche

Rosneft detiene partecipazioni di maggioranza nella raffineria di Schwedt e quote significative nelle raffinerie MiRo di Karlsruhe e Bayernoil di Vohburg, tutte strutture essenziali per il settore energetico tedesco. Dal 2022, le filiali tedesche di Rosneft sono state poste sotto amministrazione fiduciaria del governo, una misura recentemente prorogata di sei mesi per garantire continuità operativa e sicurezza energetica in un contesto di tensioni geopolitiche.

Putin possibilista sulla vendita

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che Russia e Kazakistan hanno discusso la possibile vendita delle quote di Rosneft nella raffineria PCK, permettendo al Kazakistan di fornire petrolio a Schwedt e diversificare le fonti di approvvigionamento. Putin ha però criticato le procedure adottate dal governo tedesco, paragonandole a nazionalizzazione e confisca, pur esprimendo disponibilità a negoziare una soluzione soddisfacente per tutte le parti.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz auspica che le trattative per la vendita delle quote di Rosneft si concludano entro fine anno, affermando di essere a conoscenza delle parti coinvolte nelle discussioni e sottolineando l’importanza di una rapida risoluzione per la sicurezza energetica della Germania. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito l’impegno del governo nel trovare una soluzione che garantisca la stabilità e la sicurezza del settore energetico nazionale, con particolare attenzione alla situazione della raffineria di Schwedt.

In passato, la raffineria di Schwedt lavorava esclusivamente petrolio russo proveniente dall’oleodotto Druzhba. Tuttavia, in seguito alla decisione del governo tedesco di interrompere l’utilizzo del petrolio russo a partire dall’inizio del 2023, a causa dell’invasione dell’Ucraina, la raffineria ha dovuto diversificare le proprie fonti di approvvigionamento. Attualmente, si rifornisce anche di greggio proveniente dal Kazakistan, una mossa che ha contribuito a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.

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