I dati recentemente pubblicati dall’Ufficio Federale di Polizia Criminale (BKA) evidenziano un preoccupante aumento dei reati contro la comunità LGBTQIA+ in Germania. Nel 2023 sono stati registrati 1.785 casi, segnando un incremento del 50% rispetto ai 1.188 dell’anno precedente. Sono stati presi in esame, per questo calcolo, tutti i crimini le cui vittime erano persone non eterosessuali o con identità di genere non conformi ai ruoli convenzionali e il quadro che ne emerge è quello di una crescente omotransfobia, che sempre più spesso si traduce in atteggiamenti violenti.
Crimini contro le persone queer decuplicati dal 2010
Secondo il Ministero dell’Interno, le tipologie più frequenti di reati includono insulti, incitamento all’odio, coercizione e minacce, ma anche i casi di reati violenti sono in aumento. Le aggressioni, infatti, sono passate da 197 a 212 in un anno. Guardando ai dati in una prospettiva più ampia, si nota come, dal 2010, i crimini legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere siano aumentati di circa dieci volte.
Le autorità sospettano inoltre un alto numero di casi non denunciati o non riconosciuti come episodi discriminatori e che la situazione reale sia considerevolmente più grave di quanto indicato dalle statistiche ufficiali. Inoltre, è possibile che questa categoria di reati si intersechi con altri crimini d’odio legati alla discriminazione delle minoranze, per esempio quelli di stampo razzista o politico, e che anche questo possa contribuire a far sì che i reati registrati come episodi di omotransfobia siano numericamente inferiori a quelli effettivamente collegabili a questo tipo di pregiudizi.
Gruppo di lavoro del ministero per contrastare i crimini omo-transfobici
In risposta a questi dati, la Ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD) ha sottolineato la necessità di identificare chiaramente e perseguire la violenza anti-queer. Ha enfatizzato l’importanza di proteggere chi subisce discriminazioni basate sull’orientamento sessuale o l’identità di genere, sottolineando che la sicurezza e la dignità di ogni individuo devono essere garantite.
Un primo passo in questa direzione è stato compiuto nel settembre 2022, quando il Ministero dell’Interno ha istituito un gruppo di lavoro specificamente dedicato a contrastare la violenza omofobica e transfobica. Tale gruppo, dopo un’intensa attività di analisi della situazione e di elaborazione di proposte concrete, ha presentato il suo rapporto conclusivo in occasione della Conferenza dei ministri dell’Interno tenutasi nella primavera del 2023. Tra le raccomandazioni avanzate, figura la redazione di un documento specifico sulla sicurezza delle persone queer in relazione alla criminalità, con l’obiettivo di fornire linee guida per le future politiche e per l’implementazione di misure di sicurezza più efficaci.