Alice Weidel sarà la prima candidata cancelliera nella storia di AfD
In vista delle elezioni politiche di febbraio i partiti tedeschi confermano i propri candidati per la cancelleria e nessuna delle scelte, fino a questo momento, ha sorpreso. Non sorprende neppure quella di Alice Weidel come candidata per il partito di ultradestra AfD. La scelta era quasi ovvia: Weidel è già co-leader insieme a Tino Chrupalla ed è considerata una delle figure di riferimento del partito. È la prima volta che AfD nomina una donna come candidata cancelliera, ma, affermano i numerosi detrattori del partito, la candidatura di Weidel non si può definire né una scelta “femminista” né tantomeno una scelta “queer”, nonostante Weidel sia legalmente unita a donna, con la quale cresce due figli.
L’ascesa di Alice Weidel in AfD
Weidel è nota per le sue posizioni fortemente conservatrici e ultra-nazionaliste e il suo programma elettorale contiene, fra le altre cose, l’intenzione di limitare fortemente il diritto all’aborto, la predilezione dei modelli di famiglia tradizionale e l’uscita dall’UE e dall’eurozona.
Alice Weidel è entrata nelAfD nel 2013, anno di fondazione del partito, e da allora ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. Dal 2015 fa parte del comitato esecutivo e dal giugno 2022 è co-presidente. Guida il gruppo parlamentare al Bundestag dal 2017, condividendo questo ruolo con Tino Chrupalla dal 2021. Ha già partecipato come candidata di punta alle elezioni federali del 2017 e 2021, affiancata rispettivamente da Alexander Gauland e Tino Chrupalla.
AfD è il secondo partito, ma non andrà al governo (e Weidel non diventerà cancelliera)
La sua candidatura, che dovrà essere ratificata durante il congresso del partito, che si terrà a gennaio a Riesa, non corrisponde tuttavia alla possibilità che Alice Weidel diventi davvero cancelliera tedesca e neppure che il partito si ritrovi a essere parte della coalizione di governo. Nonostante i sondaggi collochino AfD al secondo posto dopo CDU/CSU, infatti, le prospettive di una sua partecipazione al governo sono nulle, poiché nessun altro partito è disposto a formare una coalizione con una forza politica classificata come estremista di destra dall’Ufficio per la protezione della Costituzione. Questa posizione, peraltro, è stata assunta da tutti gli altri partiti tedeschi praticamente a partire dalla fondazione di AfD, ben prima che l’Ufficio per la protezione della Costituzione a livello federale e i vari uffici locali si esprimessero tanto sul partito nel suo complesso quanto sulle sue varie sezioni regionali. Tuttavia, Weidel, in diverse interviste, ha rivendicato il diritto di AfD a un mandato di governo basato sul sostegno popolare evidenziato dai sondaggi, sostenendo che questo dovrebbe tradursi in un’influenza politica concreta.
Il co-leader Tino Chrupalla ha definito la nomina di Weidel un evento storico, sottolineando il sostegno unanime dei presidenti delle sezioni regionali del partito.
Politica energetica: ritorno ai combustibili fossili e gas dalla Russia. “Non importa da dove arriva, basta che costi poco”
Recentemente, AfD ha presentato una bozza di programma elettorale dai toni fortemente nazionalisti, che include, oltre ai punti già menzionati, anche una politica migratoria fortemente restrittiva, il riavvicinamento alla Russia e il ritorno ai combustibili fossili. Quest’ultimo aspetto è stato discusso da Weidel in una recente intervista televisiva, nella quale la leader di AfD ha invocato l’abbandono delle politiche di transizione energetica e il ritorno a fonti di energia a basso costo per evitare la delocalizzazione delle imprese tedesche. In particolare, ha difeso l’uso di energia nucleare, carbone e gas naturale economico, specificando che la provenienza di tale gas non sarebbe rilevante e che il costo sarebbe l’unica variabile da considerare. Il riferimento è, evidentemente, alla scelta tedesca di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.