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Scholz sarà il candidato cancelliere dell’SPD. Nonostante tutto

È ufficiale: Olaf Scholz sarà il candidato cancelliere dell’SPD alle elezioni federali tedesche di febbraio 2025, nonostante i suoi numeri nei sondaggi siano stati definiti dal quotidiano Tagesspiegel addirittura “miserabili”.

La decisione dell’SPD di candidare Scholz come cancelliere è stata presa all’unanimità dal comitato esecutivo e dal consiglio direttivo federale del partito, su proposta dei presidenti Saskia Esken e Lars Klingbeil, nella mattinata di lunedì. La nomina definitiva avverrà durante la conferenza federale dell’SPD l’11 gennaio 2025 a Berlino.

Boris Pistorius non commenta le speculazioni che lo vedevano possibile candidato cancelliere dell’SPD

La scelta di Scholz è maturata attraverso settimane di dibattiti interni al partito, con alcuni membri che avrebbero preferito candidare il ministro della Difesa Boris Pistorius – e non senza ragione, considerando che Pistorius è attualmente non solo il membro dell’SPD con il più alto gradimento nei sondaggi, ma il politico più popolare in Germania. Tuttavia, lo stesso Pistorius ha declinato le speculazioni sul suo ruolo di candidato cancelliere, esprimendo sostegno a Scholz.

I sondaggi attuali mostrano l’SPD al 14%, meno della metà rispetto alla CDU/CSU, un dato che preoccupa gli scettici all’interno del partito. Alcuni membri attivi hanno dichiarato di non essere disposti a fare campagna per Scholz.

Boris Pistorius
Boris Pistorius. Foto: EPA-EFE/David Hecker

Scholz, intanto, avrebbe già iniziato a delineare una strategia che prevede un maggiore coinvolgimento con gli elettori e un focus su temi chiave come l’economia, la sicurezza sociale e l’ambiente. C’è da dire che l’SPD ha probabilmente già accettato in pieno l’idea di non emergere come forza vincitrice dalle consultazioni elettorali di febbraio, ma sa anche che difficilmente finirà all’opposizione. La storia politica tedesca dei prossimi anni è, almeno in parte, già scritta: a meno di rivolgimenti drammatici di portata epocale, il prossimo cancelliere sarà Friedrich Merz, leader della CDU, e lo scenario di coalizione più probabile è quello della GroKo, la “Grande Coalizione”, ovvero l’alleanza di governo rosso-nera fra CDU ed SPD, proprio come quella che governa attualmente il Land di Berlino. Alleati politici naturali della CDU sarebbero i liberali dell’FDP, ma i loro numeri sono comunque molto più bassi di quelli dei socialdemocratici, il che li rende, per così dire, “alleati di scorta” – senza contare il fatto che l’ex ministro delle Finanze Christian Lindner è considerato un alleato estremamente “difficile” da avere all’interno di una coalizione. Se entrassero nel governo, cosa non impossibile, si avrebbe quella che, nella consuetudine politica tedesca, si chiama una “Coalizione Germania” (dai colori dei rispettivi partiti, nero rosso e giallo, come quelli della bandiera tedesca).

Per il momento, la CDU ha escluso categoricamente solo di coinvolgere nel governo AfD e i Verdi.

Dibattiti all’interno del partito

La decisione sulla candidatura di Olaf Scholz ha generato malumori all’interno del partito. Alcuni critici, come il leader di Juso (l’associazione giovanile del partito) Philipp Türmer, accusano i leader Saskia Esken e Lars Klingbeil di aver fallito nella gestione della situazione, definendo il loro operato uno “spettacolo pessimo”. Il segretario generale Matthias Miersch ha invitato il partito all’unità dopo il dibattito sulla candidatura, sottolineando che solo un partito unito può sperare di ottenere risultati significativi nelle prossime elezioni. Ha esortato tutti i membri a mettere da parte le differenze e a lavorare insieme per il bene comune.

Lo slogan della campagna pre-elettorale è “Ci battiamo per…”, seguito da vari obiettivi come “il vostro futuro” o “la Germania”. I temi principali includono pensioni sicure, salari migliori, protezione dei sistemi di sicurezza sociale e investimenti per il futuro. Il partito intende adottare un approccio più combattivo e un linguaggio diretto per rivolgersi agli elettori. Scholz ha già iniziato a fare discorsi in diverse città, cercando di mobilitare la base del partito e di attrarre nuovi sostenitori.

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