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Meno fiducia nella democrazia, più tendenza all’estremismo: la Germania si sposta a destra?

La Germania sta diventando un Paese razzista e innamorato dell’autoritarismo? Oppure lo è sempre stato? Questa sono le domande che sottendono una recente indagine condotta dall’Università di Lipsia in collaborazione con la Fondazione Heinrich Böll e la Fondazione Otto Brenner, i cui risultati delineano uno scenario preoccupante. Il sondaggio, infatti, mette in luce un calo drastico della soddisfazione dei cittadini tedeschi nei confronti del funzionamento pratico della democrazia nel loro Paese e la diffusione crescente di atteggiamenti razzisti, convincimenti xenofobi, antisemiti o sessisti. 

Solo il 42,3% è soddisfatto della democrazia tedesca

Nonostante la maggioranza ritenga ancora che l’ideale democratico sia il migliore fra i possibili modi organizzativi di una società, solo il 42,3% degli intervistati si dichiara soddisfatto della sua attuazione concreta in Germania, con un calo di oltre 15 punti percentuali rispetto a due anni fa.

Lo studio, parte di una serie di indagini iniziata nel 2002 per analizzare la diffusione di atteggiamenti estremisti nella società tedesca, evidenzia una marcata disparità tra i Länder dell’Est e dell’Ovest. Nelle aree orientali, solo il 29,7% esprime soddisfazione per la democrazia tedesca così come funziona oggi, contro il 45,5% delle regioni occidentali.

Gli autori dello studio descrivono un clima di incertezza e crisi percepita, con una tendenza all’evasione dalla realtà e allo scollamento dall’impegno diretto e dallo studio dei problemi contemporanei, che si manifesta sotto forma di una fuga verso le superstizioni, le teorie del complotto e alcune forme di esoterismo.

Crescono razzismo, xenofobia, sessismo, antisemitismo. Soprattutto a Est

L’indagine rileva inoltre una diffusione preoccupante di atteggiamenti xenofobi, anche questa più marcata all’Est (31,5%) rispetto all’Ovest (19,3%). La co-autrice Ayline Heller, che ha curato lo studio insieme a Oliver Decker ed Elmar Brähler, definisce la xenofobia una potenziale “gateway drug”, una “droga di passaggio” verso la più pesante “intossicazione” dell’estremismo di destra vero e proprio, attribuendo l’aumento di questi sentimenti di odio verso “lo straniero” a uno spostamento dei confini di ciò che è ammissibile nel dibattito pubblico. In sostanza, quando la Finestra di Overton si sposta verso destra, affermazioni sempre più estreme, che un tempo erano percepite come impronunciabili o comunque causa di vergogna, diventano invece accettabili e si fanno sempre più frequenti, poiché il pubblico le percepisce come ormai “sdoganate”.

Il 4,5%, sia a Est che a Ovest, favorevole a una dittatura

L’indagine condotta dall’Università di Lipsia mette in luce alcune tendenze preoccupanti riguardo all’estremismo di destra in Germania. I risultati mostrano che il 4,5% degli intervistati, sia nella parte orientale che occidentale del Paese, esprime visioni estremiste, che includono sessismo, banalizzazione del nazionalsocialismo, antisemitismo, darwinismo sociale (ovvero la convinzione che non sia necessario né giusto attuare politiche di welfare per supportare le categorie più svantaggiate della società e che sia invece giusto lasciare che solo i più forti godano di privilegi, tutele e sicurezza) e si spingono, in qualche caso, fino al sostegno aperto per l’idea di una dittatura autoritaria. Questo dato suggerisce l’esistenza di una base comune di sentimenti estremisti, percentualmente non troppo diffusi, ma comunque preoccupanti, che attraversa l’intera nazione.

Insofferenti alla democrazia soprattutto gli elettori di AfD

Lo studio evidenzia inoltre una forte correlazione tra il sostegno al partito di ultradestra AfD e la simpatia per una dittatura autoritaria. Anche le tendenze sessiste risultano più diffuse tra gli elettori di AfD, ma sono presenti anche negli intervistati che hanno dichiarato di votare per gli altri partiti di destra del Paese: FDP e CDU/CSU. In generale, gli uomini mostrano livelli più elevati di risentimento rispetto alle donne in quasi tutte le categorie analizzate.

Nei Länder della Germania orientale, il 31,4% degli intervistati ritiene che le donne dovrebbero concentrarsi principalmente sul ruolo di mogli e madri, contro il 25,7% nell’Ovest.

Secondo il professor Decker, responsabile dello studio, l’insoddisfazione per la democrazia si traduce spesso in rabbia verso politici e partiti. Questo spostamento potrebbe essere alimentato da discorsi politici polarizzanti e da una crescente insoddisfazione verso le istituzioni tradizionali, che non riescono a rispondere adeguatamente alle preoccupazioni dei cittadini.

La burocrazia viene identificata come un ulteriore fattore di malcontento, con percezioni di inefficienza e mancanza di trasparenza nelle istituzioni governative che alimentano la sfiducia dei cittadini.

Lo studio è scaricabile gratuitamente qui.

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