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Usare i fondi Intel per supportare il bilancio tedesco: la proposta di Jörg Kukies

Il nuovo ministro delle Finanze tedesco Jörg Kukies (SPD), per il tempo sicuramente limitato in cui rimarrà in carica, si troverà a far fronte a una situazione di bilancio estremamente complessa. E, d’altra parte, se le cose non stessero così, il suo predecessore Lindner non avrebbe spaccato la coalizione di governo. Al momento, Kukies sta valutando alternative per evitare il congelamento del bilancio per l’anno in corso, secondo quanto riportato dal quotidiano Handelsblatt.

La situazione finanziaria è complessa: mancano circa 11,3 miliardi di euro, che dovevano essere coperti da un bilancio supplementare. Tuttavia, l’approvazione di tale misura appare improbabile dato lo scenario politico attuale. L’ex ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) aveva previsto questi fondi per coprire spese aggiuntive nel bilancio corrente, ma la situazione politica ha reso difficile l’approvazione di nuove misure finanziarie, dal momento che il governo non ha più la maggioranza per farle approvare.

Kukies riprende un’idea di Habeck: i fondi della fabbrica Intel per il bilancio tedesco

Una possibile soluzione, avanzata dal ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) e apparentemente condivisa dal Ministero delle Finanze nella sua nuova composizione, è l’utilizzo dei fondi inizialmente destinati al supporto della costruzione di un nuovo stabilimento di fabbricazione di chip Intel a Magdeburg. Si tratta di circa 10 miliardi di euro, che si sono però “liberati”, poiché l’azienda americana ha deciso di rinviare la costruzione del nuovo impianto. L’idea è di reindirizzare questi fondi verso altre necessità urgenti, cercando di tamponare le falle nel bilancio senza dover ricorrere a nuove misure parlamentari d’emergenza.

Fonti governative citate da Handelsblatt sosterrebbero che sia il Fondo per il clima e la trasformazione (KTF) che il bilancio di base chiuderanno in attivo entro fine anno, anche senza integrazioni. Anche durante la crisi di governo, il ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) aveva offerto un ramo d’ulivo all’ex collega Lindner, proponendo di utilizzare i fondi di Intel per colmare il deficit di finanziamento nel bilancio e non più, come aveva inizialmente ventilato, per nuovi progetti nel KTF. L’offerta di Habeck, che non è bastata a sanare rottura fra l’FDP e i partner di governo, viene ora accolta anche dal Ministero delle Finanze sotto la guida di Kukies.

Preoccupano le spese del Ministero del Lavoro

Tuttavia, permangono preoccupazioni, in particolare riguardo al bilancio del Ministero del Lavoro, le cui stime di spesa per il Reddito di Cittadinanza si sono rivelate ottimistiche, con possibili sorprese negative sul fronte della spesa sociale.

La sfida maggiore per il governo tedesco si prospetta per il 2025, quando la gestione del bilancio potrebbe diventare ancora più complessa. La mancata approvazione del bilancio supplementare da parte del Bundestag ha messo il governo tedesco in una posizione difficile. Senza queste risorse aggiuntive, l’esecutivo guidato dal Cancelliere Olaf Scholz potrebbe essere costretto a ricorrere alla gestione provvisoria del bilancio, uno strumento che limita fortemente la capacità di spesa e richiede l’approvazione del Ministro delle Finanze per ogni nuovo progetto. Sebbene questo meccanismo sia solitamente utilizzato per brevi periodi, ad esempio durante la transizione post-elettorale, in questo caso potrebbe diventare una necessità prolungata, con tutte le difficoltà che ne derivano per l’azione di governo.

La situazione politica rimane fluida e incerta. La CDU/CSU ha condizionato il suo sostegno alle proposte del governo rosso-verde a un immediato voto di fiducia del Cancelliere Scholz. Alcuni esponenti di SPD e Verdi sperano ancora in un possibile accordo con l’opposizione sul bilancio supplementare, per evitare il ricorso anticipato alle urne.

Kukies, ex banchiere di Goldman Sachs ed ex segretario di stato, dovrà navigare in acque turbolente, cercando di mantenere la stabilità economica della Germania in un momento in cui il governo è paralizzato dalla mancanza di una maggioranza parlamentare. Il suo operato dovrà contemporaneamente basarsi sul presupposto di un mandato brevissimo, dal momento che le elezioni anticipate sembrano ormai inevitabili, ma anche lavorare in prospettiva, per mettere il futuro esecutivo in grado di affrontare il 2025 senza paralizzare le attività dei ministeri e senza demolire la spesa sociale.

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