La norma che in Germania prevede sanzioni più severe per gli insulti rivolti ai politici, introdotta nel 2021 dal governo a trazione CDU/CSU e SPD, sta suscitando crescenti critiche riguardo al suo impatto sulla libertà di espressione e sul sistema giudiziario del paese.
Parliamo dell’inasprimento dell’art. 188 del Codice penale tedesco (StGB), che ora prevede che questi particolari reati siano sanzionabili con una multa o una pena detentiva fino a tre anni. Sono inoltre procedibili anche d’ufficio e cioè a prescindere dall’eventuale azione della parte lesa.
Insulti ai politici: pene più severe e procedibilità d’ufficio
Forse come conseguenza del mutato assetto, sempre più denunce vengono presentate da politici contro comuni cittadini, sollevando timori su come ciò possa limitare il dissenso e la critica legittima. Secondo quanto riportato dalla rivista Stern, anche esponenti di spicco di alcuni partiti stanno contestando apertamente questa modifica del codice penale, perché garantirebbe alle figure pubbliche una protezione speciale rispetto alle persone comuni.
Wolfgang Kubicki, ad esempio, vicepresidente della FDP, ha definito l’inasprimento delle pene un errore che mina la fiducia dei cittadini nella libertà di espressione. Lui stesso, va detto, ha sempre fatto del diritto di critica un uso disinvolto. Nel 2022, ad esempio, ha definito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan “ratto di fogna”. Nel 2023, invece, ha paragonato Habeck a Putin, per poi scusarsi.
Anche Janis Ehling, membro dell’esecutivo federale della Linke, ha espresso perplessità sulla norma in questione. Pur riconoscendo la necessità di proteggere i politici, anche locali, da attacchi personali e minacce, l’esponente della Linke ha infatti criticato le conseguenze sproporzionate che potrebbero avere anche semplici post offensivi. Che un semplice post “imbecille” contro un ministro porti a perquisizioni domiciliari è “assurdo e scandaloso”, ha sottolineato il politico della Linke e pare che il riferimento sia specifico e non generico.
Un pensionato bavarese, infatti, ha subito una perquisizione della sua abitazione proprio per aver condiviso su X un meme in cui il ministro dell’Economia Robert Habeck veniva definito “imbecille”. A quanto pare la procura ha ritenuto il contenuto un “insulto a persone appartenenti alla vita politica”, procedendo in autonomia ai sensi dell’art. 188 del Codice penale tedesco (StGB). Circa un mese dopo anche il ministro Habeck ha querelato il pensionato. Anche il leader della CDU, Friedrich Merz, avrebbe sporto una querela simile. “Politici come Robert Habeck o Friedrich Merz godono ovviamente di un trattamento speciale ingiustificato” ha dichiarato Ehling, aggiungendo che in questo modo si va a creare “un sistema giudiziario a due livelli”.
Questo nuovo paragrafo del codice penale pone di sicuro più di un problema pratico, dalla difficile gestione di un numero potenzialmente molto elevato di casi alla valutazione dell’interesse pubblico speciale necessario affinché si proceda. Un discorso a parte, infine, potrebbe essere fatto per il sovraccarico del sistema giudiziario, già sotto pressione per l’elevato numero di casi legati alla segnalazione di esternazioni online.