“Piano per il D-Day”: spunta il documento dell’FDP che pianificava la caduta del governo
Perché è caduto il governo tedesco? Fino a questo momento se ne è parlato come di un evento inevitabile, seguito al lievitare delle tensioni fra l’FDP e i compagni di coalizione, culminato con l’espulsione dell’ex Ministro delle Finanze Christian Lindner, che ha abbandonato la coalizione portandosi dietro (quasi) tutti i suoi ministri. Ora sembra però che i piani per far cadere il governo, in casa FDP, fossero ben dettagliati da molto tempo. È emerso un documento interno al partito, che prevede le preparazioni per il cosiddetto D-Day. Ora, i detrattori accusano i liberali di irresponsabilità politica, mentre il partito, che ha anche pubblicato il documento sul proprio sito, si difende parlando di semplice “trasparenza”.
“Scenari e misure per il D-Day”: uscire nella 45esima settimana e “battaglia in campo aperto”
Sicuramente, la pubblicazione del documento, il cui titolo è “Scenari e misure del D-Day”, ha gettato nuova luce sui preparativi del partito per l’uscita dalla coalizione di governo. Il testo presenta un piano dettagliato di otto pagine che delinea le strategie mediatiche e le tempistiche ideali per l’abbandono dell’alleanza, evidenziando la meticolosa pianificazione del partito di fronte a una situazione politica complessa e instabile e mettendo quantomeno in dubbio le intenzioni di lungo periodo dell’FDP.
Il documento, inizialmente citato dal portale Table.Briefings e successivamente confermato dal segretario generale dell’FDP Bijan Djir-Sarai, è ora liberamente scaricabile online a questo link.
D-Day: l’FDP parla di trasparenza e accusa il governo. L’SPD accusa di irresponsabilità politica
Djir-Sarai ha motivato le scelte del partito sostenendo che l’immobilismo della coalizione fosse diventato un peso per il Paese ed evidenziando come l’FDP avesse sempre considerato la fine dell’alleanza come una possibile conseguenza in assenza di una svolta economica.
Il documento indica proprio la quarantacinquesima settimana del 2024 come periodo ottimale per l’uscita dalla coalizione, valutando anche l’impatto delle elezioni statunitensi, dei negoziati di bilancio e del congresso dei Verdi sulla tempistica. La rottura è avvenuta in effetti il 6 novembre, quando il Cancelliere Olaf Scholz ha rimosso Christian Lindner dall’incarico di Ministro delle Finanze. In altre parole, sembra che Lindner si sia incontrato con Scholz, il 6 novembre, avendo già tutta l’intenzione di far saltare la coalizione e senza alcuna volontà di negoziare o trovare soluzioni comuni. Non sorprende che il segretario generale dell’SPD Matthias Miersch abbia accusato Lindner di aver tenuto uno comportamento irresponsabile e di aver minato la fiducia del pubblico nelle istituzioni.
Il controllo della narrazione
Il testo prevede anche una gestione politica (che si potrebbe definire anche “elettorale”) dell’uscita, ovvero delinea il modo in cui la comunicazione del partito avrebbe dovuto muoversi a ridosso del D-Day, creando una “narrativa fondamentale” da diffondere nei giorni immediatamente successivi. Tale linea comunicativa doveva vertere, come in effetti è stato, sul fatto che le divergenze tra le componenti rosso-verdi del governo e l’FDP avessero reso il governo federale un “rischio per la competitività del paese”. In questo senso, sempre secondo le argomentazioni dei liberali, solo nuove elezioni avrebbero potuto risolvere l’impasse di un esecutivo non più in grado di affrontare le sfide economiche e politiche del momento.
Il documento enfatizza anche l’importanza di trasmettere forza e convinzione attraverso le immagini e i messaggi comunicati al pubblico. In particolare, un grafico illustra una “piramide di flusso” che include una fase denominata “Inizio della battaglia in campo aperto”. Questo linguaggio ha suscitato aspre critiche da parte dell’SPD.
I liberali minimizzano, parlando di un semplice “documento di lavoro”. Miersch, commentando il documento in un’intervista a Redaktionsnetzwerk Deutschland, ha dichiarato “Mentre la gente si aspettava soluzioni dal governo, l’FDP lavorava a uno scenario di uscita perfido. Christian Lindner e il suo partito hanno la responsabilità di spiegarsi con la gente in questo Paese e di scusarsi.”