La perquisizione domiciliare subita dal pensionato bavarese accusato di aver pubblicato un meme offensivo su X, all’indirizzo del ministro dell’economia Robert Habeck, ha sollevato diverse polemiche in Germania.
Le critiche si legano anche all’inasprimento dell’art. 188 del codice penale, che dal 2021 sanziona in modo più severo gli insulti verso i politici. Questo reato, inoltre, è perseguibile anche d’ufficio, come nel caso in questione.
Il caso del meme contro Habeck: perquisita la casa di un pensionato bavarese
Secondo quanto dichiarato dalla Procura di Bamberg, infatti, l’azione investigativa è stata avviata a seguito di una segnalazione ricevuta dall’Ufficio federale di polizia criminale tramite un portale online. La decisione di procedere con la perquisizione, avvenuta il 12 novembre, è stata motivata da un “elevato interesse pubblico”, considerando il ruolo di Habeck come ministro federale e vice-cancelliere.
La procura ha inoltre aggiunto che l’indagato, un 64enne, era anche “sospettato di nutrire sentimenti antisemiti”.
Circa un mese dopo la perquisizione della procura, è arrivata anche la querela del ministro Habeck. Ma cosa ha postato, su X, il pensionato bavarese?
I fatti risalgono alla primavera del 2024, quando il 64enne ha postato un meme raffigurante Habeck con la scritta “Schwachkopf PROFESSIONAL” (idiota professionista), presumibilmente la parodia del noto brand di prodotti per capelli “Schwarzkopf Professional”.
Quando gli investigatori hanno effettuato la perquisizione nell’abitazione dell’indagato, hanno sequestrato un tablet che l’uomo ha consegnato spontaneamente, come confermato dall’ufficio del pubblico ministero.
Oltre all’accusa di aver insultato Habeck, la procura ha rivelato che il 64enne dovrà rispondere anche di un’altra contestazione: sempre nella primavera del 2024, avrebbe infatti pubblicato su X un’immagine con riferimenti al nazismo, sollevando il sospetto di incitamento all’odio.
Durante un’intervista al programma televisivo ARD “Bericht aus Berlin”, il ministro Habeck ha commentato la vicenda e in particolare la sua successiva querela, ammettendo che “imbecille” non è certo l’insulto più grave che abbia mai ricevuto. Tuttavia ha spiegato di aver deciso, all’inizio del suo mandato, di denunciare sistematicamente alle autorità competenti gli insulti e le minacce ricevute, che sono state numerose e filtrate dalle agenzie preposte.