Collasso FDP: si dimette il segretario generale Bijan Djir-Sarai
Venerdì il Segretario generale dell’FDP, Bijan Djir-Sarai, ha rassegnato le dimissioni durante una conferenza stampa improvvisa.
Il politico liberale ha inoltre dichiarato di aver informato in mattinata della sua decisione il presidente del partito, Christian Lindner. Continuano dunque gli scossoni prodotti dallo “scandalo D Day”.
Si dimette tra le polemiche il segretario generale dell’FDP, Bijan Djir-Sarai
“Ho dato inconsapevolmente informazioni false su un documento interno. Non era mia intenzione, poiché non ero a conoscenza di questo documento” ha dichiarato, Djir-Sarai. Questo documento strategico di otto pagine, pubblicato dal partito giovedì, ma solo dopo che alcune testate giornalistiche ne avevano rivelato l’esistenza, delineava in dettaglio l’uscita dell’FDP dalla coalizione “semaforo”. Alla luce del documento, insomma, lo “strappo” finale tra il ministro delle finanze Lindner e il cancelliere Olaf Scholz, che lo ha alla fine deposto innescando la crisi di governo, sarebbe stato un atto premeditato dai liberali.
Il documento ha suscitato polemiche non solo per il suo contenuto, ma anche per il suo stile, in particolare per l’uso del termine “D-Day”, che si riferisce comunemente allo sbarco in Normandia. Djir-Sarai aveva inizialmente negato l’utilizzo dell’espressione “D-Day”, che invece compariva chiaramente nel testo, creando un ulteriore imbarazzo per il partito e per la sua leadership.
Durante la breve conferenza stampa, il Segretario generale ha dichiarato di assumersi la responsabilità politica per evitare danni ulteriori alla propria credibilità e a quella dell’FDP. Nel frattempo, anche il direttore federale Carsten Reymann ha presentato le dimissioni.
La rabbia dei giovani liberali: “Documento indegno di un partito liberale”
La pressione su Djir-Sarai è aumentata quando Franziska Brandmann, presidente dei Giovani Liberali, venerdì ha chiesto pubblicamente le sue dimissioni. Brandmann ha sottolineato la responsabilità politica del Segretario generale per i contenuti e la direzione del partito, definendo il documento “indegno di un partito liberale“. Ha espresso la sua delusione per la mancanza di trasparenza e per l’inganno percepito, affermando che sia l’opinione pubblica, sia lo stesso partito, hanno avuto l’impressione di essere stati ingannati per settimane.” sono stati ingannati.Non è solo l’opinione pubblica a dover essere lasciata con l’impressione di essere stata ingannata per settimane – ma anche il proprio partito. “Questo vale anche per me: anch’io sono stata ingannata” ha commentato Brandmann.
Brandmann ha inoltre rincarato la dose, sostenendo che il documento non sia mai stato presentato al comitato esecutivo federale. “Né questo documento né il modo in cui è stato gestito nelle ultime settimane possono essere imputati ai dipendenti dell’ufficio federale dell’FDP. Il tentativo di farlo è inaccettabile”, ha infine dichiarato Brandmann.