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Senatrice berlinese contro la cannabis legale: “è un errore”

La nuova normativa sulla cannabis legale, entrata in vigore il 1° aprile, è diventata il fulcro di un acceso dibattito tra i dipartimenti di giustizia dei Länder tedeschi. La senatrice berlinese per la giustizia Felor Badenberg (CDU) ha espresso forti critiche nei confronti della legge, definendola un “grave errore” e chiedendone l’abrogazione immediata. Secondo Badenberg, la legalizzazione parziale della cannabis avrebbe portato a significativi passi indietro nella lotta contro il mercato nero e la criminalità organizzata, due problemi che la Germania ha cercato di affrontare con determinazione negli ultimi anni.

Badenberg afferma che la legge, inizialmente celebrata dal governo federale come una svolta nella politica sulle droghe, sia destinata a rivelarsi dannosa per il Paese nel lungo periodo, con conseguenze negative che potrebbero superare i benefici previsti, mettendo in pericolo la sicurezza pubblica e l’efficacia del sistema giudiziario. La conferenza dei ministri della Giustizia dei Länder, prevista per il 28 novembre, sarà un’occasione cruciale per discutere le esperienze maturate nei primi otto mesi di applicazione della legge. Berlino e Baden-Württemberg, per esempio, hanno già presentato una bozza di risoluzione che evidenzia le criticità emerse, in particolare nei procedimenti riguardanti il traffico di cannabis in grandi quantità.

La cannabis legale e il sistema giuridico: la senatrice critica la riduzione degli strumenti investigativi

La nuova normativa ha limitato l’utilizzo di strumenti investigativi essenziali come intercettazioni telefoniche, ricerche online e sorveglianza acustica domiciliare. Queste restrizioni hanno complicato il lavoro delle forze dell’ordine, rendendo più difficile raccogliere prove decisive contro le organizzazioni criminali. Inoltre, non tutte le prove raccolte possono essere utilizzate nei procedimenti penali in corso, creando un vuoto legale che le organizzazioni criminali stanno sfruttando. Badenberg ha sottolineato come queste organizzazioni stiano traendo vantaggio da un mercato della cannabis più redditizio che mai, non coperto dalla produzione legale, e come ciò stia minando gli sforzi per combattere il crimine organizzato.

Un caso emblematico si è verificato nel Baden-Württemberg, dove un imputato accusato di contrabbando su larga scala di marijuana è stato assolto. La corte regionale di Mannheim ha stabilito che le prove ottenute dall’analisi delle chat criptate Encrochat non potevano essere utilizzate, poiché la cannabis non è più considerata una sostanza stupefacente secondo la nuova legge. Sentenze simili sono state emesse anche da tribunali di Berlino, Friburgo e Stoccarda, sollevando preoccupazioni sulla capacità del sistema giudiziario di affrontare efficacemente i casi di traffico di sostanza psicoattive.

La procura di Berlino prevede ulteriori complicazioni, inclusa la possibilità di richieste di risarcimento per la detenzione preventiva. L’ufficio del procuratore ha riesaminato circa 5.730 casi in seguito al regolamento di amnistia previsto dalla legge sulla cannabis. In quasi 160 casi, le sentenze precedenti sono state annullate e un detenuto è stato rilasciato dal carcere. Circa 60 sentenze sono state rideterminate, mentre altre richieste sono ancora al vaglio dei tribunali. Questo processo di revisione ha sollevato interrogativi sull’efficacia della nuova legge e sulle sue conseguenze pratiche nel sistema giudiziario tedesco.

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