Elezioni in Germania: ecco chi sono i candidati cancellieri
Le elezioni anticipate in Germania sono ormai praticamente certe, dopo la spaccatura insanabile della coalizione di governo sulle questioni di bilancio. I sondaggi danno in vantaggio schiacciante la CDU e i partiti di coalizione in caduta libera o comunque a livelli molto più bassi di quanto non fossero nel 2021. Fra tutti i partiti principali, solo l’SPD – il partito del cancelliere Olaf Scholz – non ha ancora espresso un candidato per le prossime consultazioni elettorali. Ecco quali saranno, con ogni probabilità, i candidati cancellieri alle prossime elezioni tedesche, sia che queste si tengano a gennaio sia che vengano posposte fino a marzo, lasciando arrivare il governo al suo termine “naturale”.
I candidati cancellieri
Il favorito: Friedrich Merz per la CDU
Per la CDU/CSU, il leader Friedrich Merz è stato designato come candidato cancelliere da molto tempo: la sua leadership è ormai consolidata all’interno del partito e, stando ai sondaggi di tutto l’ultimo anno, è altamente probabile che sia proprio Merz il capo del prossimo governo. In un’intervista recente a RTL, il 68enne politico ha dichiarato di voler mostrare al pubblico il suo vero carattere, sottolineando di essere più cordiale e vicino ai cittadini di quanto spesso venga rappresentato. Merz si è detto fiducioso riguardo al confronto con l’attuale cancelliere Olaf Scholz, citando i sondaggi che lo vedono in vantaggio. D’altra parte, considerando i numeri espressi dalle più recenti proiezioni, è ragionevole aspettarsi che l’SPD sia uno dei potenziali alleati dell’Unione nella prossima coalizione che guiderà il Paese.
SPD: Pistorius o Scholz?
Fra le fila dell’SPD, la situazione appare più complessa. Scholz, 66 anni, ha espresso la volontà di ricandidarsi, ma deve fare i conti tanto con il calo vertiginoso della propria popolarità presso il pubblico tedesco quanto con la crescente popolarità del ministro della Difesa Boris Pistorius. Quest’ultimo è rimasto in cima a tutte le classifiche dei politici più apprezzati, anche mentre l’SPD perdeva punti, scendendo sotto l’ultradestra. Pistorius ha tutto quello che a Scholz manca: è percepito come “l’uomo forte” del suo partito, laddove Scholz è spesso criticato per la sua eccessiva cautela nei rapporti internazionali e accusato di essere troppo titubante e poco incline a prendere decisioni o posizioni nette. Boris Pistorius, al momento, è considerato da alcuni esponenti del partito come una valida alternativa. Pistorius ha evitato di commentare le speculazioni sul suo possibile ruolo, mentre Scholz ha cercato di rafforzare la sua posizione all’interno del partito, sottolineando i successi del suo governo.
Habeck, il “swiftie”
Per i Verdi, il ministro dell’Economia Robert Habeck, 55 anni, ha annunciato la sua candidatura attraverso un videomessaggio, nel quale sfoggiava un braccialetto di perline alla maniera dei fan di Taylor Swift, con la scritta “Kanzler Era”. Del resto Annalena Baerbock, candidata nel 2021, ha dichiarato di non voler ricoprire nuovamente questo ruolo. Habeck punta a consolidare il ruolo dei Verdi come forza politica progressista e ambientalista, sottolineando l’importanza di affrontare le sfide climatiche e di promuovere una transizione energetica sostenibile. La sua esperienza come ministro dell’Economia potrebbe conferirgli una credibilità aggiuntiva presso l’elettorato. Inevitabilmente, però, dovrà fare i conti con la crisi interna epocale che il suo partito sta affrontando, dopo le dimissioni in blocco dell’intera leadership e lo sfaldamento dell’associazione giovanile, i cui esponenti hanno lanciato gravissime accuse alla dirigenza “senior”, criticata per aver abbandonato la vocazione sociale del movimento verde.
AfD candida Alice Weidel
AfD ha optato per Alice Weidel come candidata alla cancelleria, in accordo con il co-presidente Tino Chrupalla. La decisione attende ancora la conferma ufficiale degli organi di partito, ma sembra ormai confermata. Nonostante il sostegno interno, le possibilità di Weidel di diventare cancelliera sono considerate nulle e anche quelle che il partito abbia un qualsiasi ruolo nel prossimo governo sono assolutamente remote, dato che tutti gli altri partiti hanno escluso coalizioni con l’AfD. AfD è al momento il secondo partito – se pure con un divario di ben 16 punti percentuali rispetto alla CDU – ma è praticamente certo che si troverà all’opposizione.