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Berlino, in arrivo tagli alla cultura: le proteste del settore

Il governo di Berlino si appresta a varare una serie di tagli alla cultura che rientrano in un piano generale di risparmio sul bilancio, nell’arco dei prossimi prossimi anni.

Per questo gli operatori del settore sono seriamente preoccupati per i posti di lavoro, per la riduzione delle attività teatrali e temono persino la fine di istituzioni rilevanti.

Tagli alla cultura. Gli operatori del settore: “Non fatelo!”

La spending review prevista dall’esecutivo rosso-nero punta a recuperare risorse già nell’anno in corso, per poi procedere a tagli più consistenti, di 3 e 5 miliardi di euro, rispettivamente nel 2024 e 2025. Un piano di austerity che ha fatto drizzare le antenne alla scena culturale berlinese, al punto da scrivere una lettera al sindaco Kai Wegner, al ministro delle Finanze Stefan Evers e al ministro della Cultura Joe Chialo, tutti esponenti della CDU.

I firmatari hanno ricordato all’esecutivo che il ricco panorama culturale di Berlino è un fattore di attrazione cruciale verso la città, a beneficio di residenti e visitatori provenienti da tutto il mondo, e sottolineato come questo renda la capitale più competitiva di altre metropoli tedesche, ma anche internazionale.

“Operare tagli in questo comparto, come attualmente ventilato, sarebbe un errore madornale sia sotto il profilo culturale che finanziario” si legge nella lettera. La protesta procede inoltre dall’importante constatazione che il budget per la cultura assorbe appena il 2,5% delle risorse complessive. L’effetto dei tagli sul settore, quindi, sarebbe totalmente sproporzionato, oltre che devastante.

Numerosi musei e molte altre realtà di rilievo culturale si sono unite al coro delle proteste, accendendo i riflettori sulla difficile congiuntura. In molte biblioteche pubbliche sono comparsi scaffali vuoti, a simboleggiare i tagli in arrivo, alcuni teatri hanno esposto striscioni di denuncia e il 16 ottobre si è tenuta una giornata di mobilitazione legata all’iniziativa “BerlinIstKultur” (Berlino è Cultura).

Basterà tutto questo a influenzare le decisioni dell’esecutivo? Nelle prossime settimane, i partiti di maggioranza, CDU e SPD, definiranno le modalità attuative del piano di risparmio e potremo sicuramente saperne di più.

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