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Scholz: necessario che Russia partecipi a conferenza su Ucraina

Roma, 16 ott. (askanews) – È necessario che la Russia partecipi alla prossima conferenza sull’Ucraina e che ci sia un dialogo con il presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato mercoledì il cancelliere federale tedesco Olaf Scholz.

“Abbiamo tenuto una conferenza a Bürgenstock, in Svizzera, che si è chiusa con la conclusione: è necessaria un’altra (conferenza), alla quale, come ha detto il presidente dell’Ucraina (Volodymyr Zelenskyj), anche la Russia deve partecipare. Ed è per questo che è giusto che “Se ci chiedono se parliamo con il presidente della Russia, diciamo di sì”, ha detto Scholz davanti alla Camera bassa del parlamento tedesco (Bundestag).

Il cancelliere ha sottolineato che bisogna rispettare due principi: nessuna decisione verrà presa senza la partecipazione dell’Ucraina e senza un previo accordo tra i paesi partner della Germania.

Scholz ha inoltre promesso ancora una volta che continuerà a sostenere l’Ucraina finché sarà necessario.

Il 15 e 16 giugno la Svizzera ha tenuto una conferenza sull’Ucraina alla quale hanno partecipato circa 100 paesi; La Russia non è stata invitata all’evento, mentre altri attori importanti come Cina, Brasile e India erano rappresentati da delegazioni di basso profilo.

Diversi Stati, tra cui Messico, Brasile, Sud Africa, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, India, oltre al Vaticano, non hanno firmato la dichiarazione finale, sottoscritta da circa 80 paesi, che chiede la restituzione della centrale nucleare di Kiev ai kiev. controllo di Zaporozhie, garantire la libertà di navigazione nel Mar Nero e nel Mar d’Azov e liberare tutti i prigionieri di guerra.

Alla vigilia dell’evento, Putin ha formulato diverse condizioni chiave per l’avvio dei negoziati di pace, in particolare che l’Ucraina ritiri le truppe da quattro nuovi territori russi (Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporozhye), desista dall’adesione alla NATO e mantenga lo status di neutralità, non-allineata e non nucleare; e che tutte le sanzioni contro la Russia vengano revocate.

Zelenskyj, a sua volta, ha respinto la proposta, definendola un ultimatum.

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