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Pacifisti davanti all’ambasciata russa attaccano i “finti pacifisti” di Wagenknecht

Giovedì un gruppo di manifestanti pacifisti, in abiti neri e maschere “a teschio”, ha protestato fuori dall’ambasciata russa per ribadire la protesta contro l’invasione dell’Ucraina.

I dimostranti hanno deposto a terra sacchi per cadaveri non lontano dall’edificio, sul viale Unter den Linden, ed esibito uno striscione con la scritta “La Russia sta conducendo una guerra di aggressione“.

Pacifisti protestano davanti all’ambasciata russa. E criticano i “finti pacifisti” di Wagenknecht

L’azione è stata organizzata dall’associazione pacifista DFG-VK, che dal 1982 si impegna nella promozione della pace e nella denuncia delle ingiustizie internazionali. Toni Schmitz, portavoce dell’associazione per Berlino e per il Brandeburgo, ha spiegato che la protesta ribadisce la condanna contro l’aggressione militare russa.

“Oggi protestiamo contro la guerra di aggressione russa. Guerra di aggressione russa contro l’Ucraina” ha ribadito Schmitz, aggiungendo: “E protestiamo anche contro la cosiddetta manifestazione per la pace che si svolge a Berlino questo pomeriggio. A nostro avviso, non si tratta di una manifestazione di pace, ma di un’unione di estremi che respingiamo completamente”.

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lupo Sahra Wagenknecht Foto: EPA-EFE/OMER MESSINGER

Il riferimento è alla manifestazione per la pace indetta dall’iniziativa “Mai più guerra – Deponi le armi!” per il 3 ottobre , giorno dell’unità tedesca, con la presenza della leader del BSW Sahra Wagenknecht. La manifestazione è stata organizzata come una protesta contro i conflitti in Medio Oriente e Ucraina e chiede l’avvio di negoziati di pace e la fornitura di armi occidentali a Kiev e Israele.

Per Schmitz, tuttavia, l’evento non ha “alcun contenuto di emancipazione” e “non nomina le cause della guerra”. Il portavoce ha inoltre evidenziato la necessità di esprimere solidarietà verso chi soffre a causa della guerra, in particolare i rifugiati ucraini e coloro che fuggono dal servizio militare in Russia, Bielorussia e Ucraina.

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