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Pedopornografia sul dark web: maxioperazione e sei arresti in Germania

Dopo mesi di indagini, le autorità tedesche hanno arrestato alcuni dei presunti gestori una piattaforma di contenuti pedopornografici attiva sul dark web. Secondo il ministro dell’Interno del Nord Reno-Westfalia Herbert Reul (CDU), il sito contava centinaia di migliaia di utenti in tutto il mondo e l’intera operazione ha avuto dimensioni “vertiginose”, in termini di quantità e diffusione dei contenuti.

Perquisizioni e arresti in sei Länder

A settembre, sono state effettuate perquisizioni in sei Länder tedeschi. Tra i sospettati principali vi è un uomo di 69 anni residente in Renania-Palatinato. Altri indagati provengono dal Nord Reno-Westfalia, Schleswig-Holstein, Baden-Württemberg, Bassa Sassonia e Baviera. Sei di loro, accusati di essere fra i gestori della piattaforma, sono attualmente in custodia cautelare.

La Procura di Colonia ha confermato che il 69enne renano non è stato posto in custodia cautelare, ma rimane sotto inchiesta. Il ministro dell’Interno del Land Michael Ebling (SPD) ha precisato che in Renania Palatinato non vi sono stati arresti. La polizia locale ha eseguito perquisizioni, ma a essere arrestati, per ora, sono stati solo i sospetti considerati “figure chiave” nella gestione della piattaforma illegale.

In Renania Palatinato, una nuova commissione per la tutela dei minori

Nel frattempo, il Land intende tutelare meglio bambini e giovani dalla violenza sessuale, istituendo una commissione e un consiglio ad hoc: sarà il primo fra gli Stati della federazione tedesca a prendere una misura del genere. Questa iniziativa mira a creare un ambiente più sicuro per i minori, promuovendo la prevenzione e l’educazione contro gli abusi sessuali. La commissione lavorerà a stretto contatto con le scuole, le famiglie e le organizzazioni locali per sensibilizzare la comunità e fornire supporto alle vittime. Inoltre, verranno implementati programmi di formazione per insegnanti e operatori sociali, al fine di riconoscere e intervenire tempestivamente in caso di sospetti abusi. Ebling ha anche sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale, evidenziando come la collaborazione con le forze dell’ordine di altri Paesi sia stata cruciale per il successo dell’operazione. Ha inoltre ribadito l’impegno del governo a continuare a investire risorse nella formazione e nell’equipaggiamento delle unità specializzate nella lotta contro questi crimini.

Milioni di foto di abusi e le “giustificazioni” assurde dei pedofili sul dark web

Reul ha reso noto l’impiego di 200 agenti che hanno sequestrato 1.517 dispositivi e supporti di memoria, come computer e cellulari. Solo DVD e videocassette hanno riempito 94 scatoloni e la quantità esatta di dati salvati su questi supporti non è ancora stata stimata. Sul pc di un solo sospettato sono stati analizzati 13,5 terabyte, pari a 3,4 milioni di foto.

Secondo il Ministro della Giustizia del Nord Reno-Vestfalia Benjamin Limbach (Verdi), l’indagine deve essere intesa come un chiaro segnale agli utenti in tutto il mondo: “Non potete nascondervi” ha detto nella conferenza stampa trasmessa in diretta martedì “nemmeno nel dark web”. Gli autori di questi reati, ha specificato non agivano per denaro, ma per procurarsi nuovo materiale raffigurante abusi su minori.

A rendere particolarmente aberrante questo caso, secondo quanto riferito dal capo della polizia di Duisburg Alexander Dierselhuis, contribuisce anche il fatto che questo particolare forum presentasse anche delle linee guida contenenti tentativi di giustificazioni “morali” dell’operato degli adulti coinvolti. Secondo i pedofili che gestivano la piattaforma, i bambini vittime degli abusi stavano “esplorando la propria sessualità”. Inoltre, il forum si presentava con la pretesa di essere “migliore” di altre piattaforme simili poiché, in un primo momento, aveva introdotto il divieto di condividere materiale raffigurante abusi su bambini di età inferiore ai tre anni – regola che, comunque, gli utenti non hanno rispettato.

Dierselhuis ha anche lodato l’impegno degli agenti che si sono offerti volontari per visionare il materiale: un compito che li ha sottoposti a uno stress psicologico particolarmente intenso

Nella conferenza stampa, messaggio diretto agli utenti di pedopornografia online

Kai-Arne Gailer, capo del team investigativo, si è rivolto, durante la conferenza stampa, agli altri possibili utenti della piattaforma, che, ha dichiarato, sicuramente stavano seguendo la diretta ed erano preoccupati dall’intera operazione, invitandoli a riflettere sulle conseguenze delle loro azioni e a cercare aiuto per uscire dal proprio vizio e dai comportamenti criminali che ne derivano, specificando che chiedere aiuto prima di essere scoperti è preferibile rispetto all’essere messi al muro da un’indagine come questa.

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