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Germania: entrate fiscali da 12,7 milioni di Euro meno del previsto. Servizi statali a rischio?

Nel pomeriggio di giovedì, su tutte le prime pagine dei giornali tedeschi è comparsa una notizia espressa con i toni del più serio allarme, relativa alle stime sul gettito fiscale in Germania per il prossimo futuro. Il governo tedesco, secondo gli ultimi dati, si troverebbe ad affrontare una situazione economica molto più complessa e delicata del previsto. Le recenti stime fiscali, infatti, prevedono per il 2025 entrate inferiori di 12,7 miliardi di Euro rispetto a quanto previsto nelle proiezioni fatte in primavera. Anche per il 2024 la situazione sarebbe peggiore di quanto ipotizzato, con una disponibilità di 8,7 miliardi di euro in meno del previsto e, inoltre, si arriverebbe a un totale di 58,1 miliardi in meno del previsto entro il 2028. Questo scenario, inevitabilmente, alimenta le già notevoli tensioni sulla questione del bilancio federale.

Nei guai soprattutto i governi locali

Le previsioni riguardano la cosa pubblica nel suo complesso, ovvero il gettito fiscale, calcolato in 982,4 miliardi di euro per il 2025, in Germania, va a finanziare tanto le attività e i servizi del governo federale quanto quelli locali dei Länder e dei comuni. Sono soprattutto questi ultimi a essere nei guai. Per il solo governo federale, infatti, si prospetta un lieve aumento di 0,7 miliardi di euro, principalmente dovuto a modifiche nei trasferimenti all’Unione Europea, ma questo non offre margini di manovra aggiuntivi rispetto al progetto di bilancio del Ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP). La situazione è resa ancora più complessa dalla necessità di rispettare il freno al debito.

Lindner: “non tutti i servizi statali potranno essere mantenuti”

Lindner, a questo proposito, è tornato a parlare di welfare a di riduzione della spesa pubblica, sostenendo che “non tutti i servizi statali potranno essere mantenuti”. Il Cancelliere Olaf Scholz (SPD) e il Vicecancelliere Robert Habeck (Verdi) non hanno ancora trovato un accordo su dove operare i tagli necessari, il che vuol dire che, al bilancio, mancano fra i due e i tre miliardi, che ora dovranno essere trovati. La mancanza di un consenso all’interno della coalizione rischia di paralizzare l’azione di governo e di aggravare ulteriormente la situazione economica del Paese.

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Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, il cancelliere Olaf Scholz e il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck, Berlino, 30 agosto 2023. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

L’opposizione di CDU/CSU, dal canto suo, ritiene che il divario di finanziamento sia ancora più ampio, mettendo in dubbio le previsioni del governo sulla crescita dei redditi e sull’impatto delle misure di incentivo fiscale. Esiste il rischio concreto di un “arresto spontaneo dei programmi di finanziamento” nel 2025 se il bilancio verrà approvato così com’è.

Entrate fiscali in calo, disaccordo sul debito: la coalizione sotto pressione in attesa di finalizzare il bilancio

Le stime fiscali riflettono le aspettative del governo per un rallentamento dell’economia. Habeck ha annunciato una seconda recessione consecutiva per il 2024, con una contrazione della produzione economica dovuta alla cautela degli investimenti da parte di aziende e privati. Tuttavia, la debolezza economica offre a Lindner un margine di manovra per nuovi prestiti grazie al meccanismo del freno al debito, che prevede eccezioni in caso di crisi economica. Il governo di coalizione vuole spendere quasi 490 miliardi di euro l’anno prossimo, di cui più di un decimo a credito. I progetti sono compatibili con il freno al debito, ma l’opposizione, la Corte dei Conti, la Bundesbank e diversi economisti continuano a considerare le cifre di Lindner quantomeno irrealistiche.

I Verdi e la SPD non hanno perso la speranza di fare eccezioni al freno al debito o di istituire fondi speciali finanziati dal debito al di fuori del bilancio, come il fondo di investimento per l’economia proposto da Habeck. Lindner, tuttavia, si oppone fermamente a nuovi fondi speciali, anche perché la Germania rischia di non rispettare le regole dell’Unione Europea sul debito. La questione dei fondi speciali è diventata un punto di scontro all’interno della coalizione, con i Verdi e la SPD che spingono per maggiori investimenti pubblici e l’FDP che insiste sulla necessità di mantenere la disciplina fiscale.

Ora il Bundestag ha tre settimane per trovare i fondi mancanti prima della sessione di finalizzazione del bilancio. L’approvazione definitiva è prevista per fine novembre, dopo una probabile maratona di negoziati. La situazione economica tedesca è influenzata, naturalmente, anche da fattori esterni, come la guerra in Ucraina e le tensioni commerciali con la Cina. Questi eventi hanno contribuito a creare un clima di incertezza che ha frenato gli investimenti e ha ridotto la fiducia dei consumatori.

Anche la politica energetica gioca un ruolo importante: la transizione verso le energie rinnovabili, promossa dai Verdi (ma non abbastanza da permettere loro di conservare l’elettorato che li ha mandati al governo, stando alle ultime elezioni locali), richiede ingenti investimenti e comporta costi significativi nel breve termine.

La questione del bilancio federale è quindi solo una parte di un quadro più ampio e complesso. La Germania si trova a un bivio, e le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi avranno un impatto duraturo sul paese e sull’Europa intera.

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