In Germania, specialmente nelle zone metropolitane di città come Berlino e Francoforte, l’emergenza abitativa rappresenta un’emergenza pressante che richiede soluzioni immediate e crea non poche tensioni sociali. Di recente, l’opposizione cristiano-democratica ha riproposto un’idea della quale si era già parlato in passato, ma che non è mai stata applicata: sfruttare i terreni ferroviari abbandonati per realizzare nuovi progetti edilizi.
Perché non si riutilizzano i vecchi terreni ferroviari?
Il problema è che l’attuale quadro normativo rende poco praticabile questa possibilità, poiché pone numerosi vincoli al riutilizzo di tali aree da parte delle autorità locali, che si trovano spesso a dover fronteggiare una burocrazia complessa e restrittiva.
La CDU/CSU, a questo proposito, ha presentato un disegno di legge per agevolare il processo di riconversione dei terreni ferroviari. Secondo il vice-capogruppo Ulrich Lange, “nell’attuale crisi abitativa, è cruciale sfruttare tutte le potenziali aree edificabili disponibili, inclusi i terreni non più necessari a Deutsche Bahn”. Questa proposta mira a semplificare le procedure di riconversione delle aree dismesse per costruzioni a uso abitativo.
Il nodo cruciale, infatti, risiede in una riforma del 2023, che ha sì reso possibile la dismissione e il riutilizzo di linee e aree ferroviarie, ma solo a patto che le si utilizzi per progetti di “rilevante interesse pubblico”. Questa restrizione, volta, almeno in teoria, a limitare la riconversione troppo rapida di terreni potenzialmente ancora utili, ha portato l’Autorità federale delle ferrovie (EBA) a respingere oltre 150 richieste di riconversione, proprio perché riferiti alla costruzione di edifici a uso abitativo e non, per esempio, di infrastrutture, parchi eolici o altre opere pubbliche.
Unione e Associazione dei Comuni d’accordo contro l’emergenza abitativa, ma l’associazione pro-ferrovie frena
La proposta della CDU/CSU intende rimuovere questo genere di ostacoli e facilitare la realizzazione di progetti futuri che potrebbero avere un impatto significativo sulla disponibilità di alloggi.
L’Associazione dei comuni tedeschi sembra essere dello stesso avviso, dal momento che ha criticato aspramente il quadro legale esistente, definendolo troppo rigido e limitante.
D’altra parte, non sarebbe difficile argomentare che, a fronte dell’emergenza abitativa che affligge l’intero Paese, la costruzione di nuovi alloggi possa essere considerata di primaria importanza, al pari delle opere pubbliche e delle infrastrutture. A Stoccarda, per esempio, esiste un progetto per la costruzione di circa 5.700 appartamenti, che al momento rischiano di non vedere la luce. A Berlino, invece, nove progetti per un totale di circa 5.800 alloggi sono a rischio.
L’Alleanza pro-ferrovia, per contro, mette in guardia da una riconversione troppo rapida dei terreni, sottolineando come la rete ferroviaria si sia ridotta del 12% negli ultimi 30 anni. Secondo l’amministratore delegato Dirk Flege, “molti progetti di riattivazione sono ancora oggi in sofferenza perché parti delle linee sono state cancellate”.